6 settembre 2012

Glutammina e cortisolo

del Dott. Mauro Di Pasquale 

È stato recentemente dimostrato come l’eccesso di cortisolo comporti un aumento dose-dipendente del flusso ematico di glutammina attraverso l’aumento della disgregazione proteica e della sintesi di glutammina ex novo. In condizioni di stress, infatti, l’aumento della sintesi e del rilascio dei glucocorticoidi attiva il catabolismo muscolare e l’ossidazione degli aminoacidi intracellulari (soprattutto i BCAA).

Entrambi i processi portano ad un aumento della formazione e del rilascio di glutammina nella circolazione generale, così che la stessa possa essere utilizzata da altri tessuti, soprattutto quelli del tratto gastrointestinale e del sistema immunitario.

È stato osservato inoltre che i glucocorticoidi che aumentano negli stati di catabolismo sono gli stessi che mediano questi cambiamenti attraverso:

1. L’aumento dell’efflusso di glutammina dai muscoli scheletrici

2. L’aumento dell’attività di glutammina sintetasi e di RNA messaggero (mRNA)

3. La riduzione delle scorte intramuscolari di glutammina

4. L’alterazione della cinetica dei trasportatori di glutammina, in modo tale che l’efflusso di glutammina possa essere massimizzato anche a livelli intramuscolari di glutammina più bassi.

Tutti insieme, questi effetti assicurano un rilascio ed una sintesi di glutammina, da parte dei muscoli scheletrici, adeguati alla richiesta durante gli stati catabolici. E’ comunque possibile che questi cambiamenti risultino insufficienti a bilanciare l’aumento del tasso di utilizzo di glutammina da parte degli altri organi.

Gli studi condotti hanno dimostrato come l’integrazione di questo aminoacido possa ridurre drasticamente gli effetti negativi provocati dall’aumento eccessivo dei livelli di cortisolo che si verificano dopo uno stress fisico e/o psicologico. L’integrazone con glutamina si è dimostrata efficace anche per prevenire la diminuzione della sintesi proteica e l’indebolimento muscolare che si verifica a seguito di ripetuti trattamenti a base di glucocorticoidi.

Dal momento che degli alti livelli di cortisolo, in associazione con delle forme di stress ed esercizio fisico, possono, attraverso vari percorsi metabolici, determinare una diminuzione della sintesi proteica e un aumento del catabolismo, l’utilizzo di glutammina potrebbe essere, in situazioni del genere, un valido agente anabolico. Per esempio, sia il superallenamento che l’esercizio fisico ad alta intensità possono aumentare la produzione di cortisolo e la glutammina può svolgere un effetto di tipo anticatabolico limitando l’influenza catabolica di questo aumento di cortisolo.

L’integrazione di glutammina può pertanto attenuare la risposta del cortisolo allo stress e diminuire sia il catabolismo dei muscoli scheletrici che l’ossidazione aminoacidica che, a loro volta, potrebbero essere utilizzate per la sintesi delle proteine, sia durante l’esercizio fisico che nella fase di recupero. Se mantenuta per un certo periodo di tempo, l’integrazione di glutammina potrebbe migliorare i risultati di un allenamento con i pesi.

Articolo tratto da “Amminoacidi e proteine per l’atleta” del Dott. Mauro di Pasquale –  Pubblicato da Sandro Ciccarelli Editore – All rights Reserved

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