di Ori Hofmekler
Ricapitolando quanto detto nella terza parte di questo
articolo, è possibile prevenire il grasso ostinato:
1. evitando le variazioni di peso;
2. evitando di mangiare alimenti ai quali siamo
intolleranti;
3. riducendo al minimo il consumo di alimenti non biologici;
4. bevendo acqua pura e filtrata;
5. evitando gli alimenti ed i liquidi che odorano di
plastica;
6. evitando il consumo eccessivo di alcol;
7 controllando i livelli di insulina e riducendo al minimo
l’assunzione di carboidrati;
8. facendo un regolare esercizio fisico.
Se avete del grasso ostinato (in genere gli uomini lo hanno
intorno alla pancia e al petto e le donne intorno ai fianchi, alle natiche ed
alle cosce) e ve ne volete liberare definitivamente, dovreste prendere in
considerazione la possibilità di provare alcuni integratori naturali che
possono aiutarvi a metabolizzarlo.
Bloccanti degli estrogeni: bioflavonoidi degli agrumi e
flavoni della soia
I
bioflavonoidi degli agrumi hanno la proprietà naturale di bloccare gli
estrogeni e sono presenti in abbondanza nello strato bianco e spugnoso della
buccia degli agrumi. I flavoni della
soia, invece, hanno lievi proprietà estrogene. Infatti, si pensa che i
flavoni della soia si leghino con i recettori degli estrogeni nei tessuti,
impedendo, così, a questi recettori di legarsi con l’estradiolo, un ormone
estrogeno molto potente, che infatti viene chiamato “l’estrogeno cattivo”,
perché può avere seri effetti negativi sull’organismo, come ritenzione idrica,
gonfiore, accumulo di grasso corporeo, femminilizzazione negli uomini (come
formazione di seno), formazione di grasso sottocutaneo e di grasso ostinato
intorno al petto e alla pancia.
Esperimenti condotti in Italia hanno mostrato che combinare
i bioflavonoidi degli agrumi con i flavoni della soia può essere un metodo
naturale molto efficace per bloccare gli effetti estrogeni sull’organismo.
Infatti, è stato visto che la combinazione di bioflavonoidi degli agrumi e
flavoni della soia creava una difesa più efficace contro gli estrogeni rispetto
ai soli flavoni della soia.
Oggi è pratica diffusa assumere i flavoni della soia come
aiuto preventivo naturale contro il cancro causato dagli estrogeni, ma penso
che una combinazione di bioflavonoidi degli agrumi con ortica e lignani dei
semi di lino sia ancora più efficace. Inoltre, i flavoni della soia possono
avere effetti estrogenici su alcune persone.
Infine, vorrei ricordare che coloro che sono sensibili alla
soia devono consultare il proprio medico prima di assumere integratori
contenenti flavoni della soia.
Nutrienti antiaromatasi: crisina, quercetina, lignani ed
ortica
Crisina. La crisina è un flavone che viene estratto
dalla pianta della Passiflora, ovvero dal fiore della passione, ed è
chimicamente simile al flavonoide quercetina. Ci fu un grande boom della
crisina alcuni anni fa, quando si pensava che fosse un’ottima sostanza
antiaromatasi naturale. Ma recenti studi hanno messo in dubbio la sicurezza
della crisina. Infatti, alcuni ricercatori pensano che possa causare
l’inibizione irreversibile degli enzimi vivi.
Quercetina. La quercetina è un flavonoide che serve
come base per la formazione di molti altri flavonoidi, compresi i flavonoidi
degli agrumi. Secondo me, la quercetina può essere un buon agente antiaromatasi
se preso insieme ad altri bioflavonoidi degli agrumi. Infatti, questi flavoni e
flavonoidi sono molto efficaci se combinati insieme, mentre non lo sono più se
vengono presi da soli. L’effetto sinergico di queste sostanze
combinate insieme è ciò che le rende così efficaci. Così appaiono in
natura e così devono essere assunte per ottenere risultati positivi.
Lignani. Secondo Udo Erasmus, i lignani presenti nella
parte fibrosa dei semi di lino, hanno proprietà antiestrogene. Non è chiaro se
bloccano soltanto i recettori degli estrogeni o se bloccano anche l’enzima
aromatasi, tuttavia è stato dimostrato che i legnani
possono essere un valido aiuto naturale contro i problemi dovuti agli estrogeni.
Il modo migliore per assumere lignani di semi di lino in maniera naturale è
consumare olio di semi di lino ad elevato contenuto di lignani oppure pasti a
base di semi di lino. Entrambi possono essere acquistati nei negozi di
alimentazione naturale.
Ortica. L’ortica è un’erba che
ha buone potenzialità come aiuto naturale contro l’aromatasi. In
passato, i semi e le radici di ortica venivano usati per aumentare la potenza
sessuale. Infatti, quest’erba può avere effetti afrodisiaci sugli uomini
incrementando i livelli di testosterone nel sangue. Le proprietà
anti-aromatizzanti dell’ortica derivano probabilmente dalla sua capacità di
legarsi con l’enzima aromatasi e quindi neutralizzarlo. Recenti studi hanno
mostrato che questa pianta può essere utile anche per curare l’ingrossamento
della prostata. Se decidi di assumere ortica, segui sempre il dosaggio indicato
sulla confezione. L’ortica può essere anche un buon aiuto per le donne contro
l’accumulo di grasso ostinato dovuto agli estrogeni. Inoltre, sempre per le
donne, grazie al suo elevato contenuto di lignani, quest’erba può aiutare a
bloccare gli effetti dell’estradiolo.
Depuratori per il fegato: indole-3-carbinolo, cardo mariano,
radici di tarassaco e S-adenosilmetionina (SAMe)
Come ho detto prima, una delle cause di un’eccessiva
attività estrogenica nell’organismo è il malfunzionamento del fegato. Infatti,
il fegato funziona da filtro, il cui compito è di smaltire o neutralizzare le
tossine, evitando così che raggiungano il sangue. Ma un eccessivo consumo di
alcol, per esempio, può bloccare l’enzima epatico che distrugge l’estrogeno. In
questo caso, quindi, i derivati tossici dell’estrogeno vanno direttamente nel
flusso sanguigno, provocando effetti estrogenici negativi. Questa è una delle
ragioni per cui molti forti bevitori e alcolisti hanno problemi di accumulo di
grasso ostinato dovuto agli estrogeni.
L’indole-3-carbinolo è un flavone che si trova nei
broccoli, nel cavolfiore, nei cavolini di Bruxelles, nel ravizzolo ed in altre
verdure della famiglia delle crocifere e che sembra sia un aiuto naturale per
il metabolismo degli estrogeni nel fegato. Ma bisognerebbe mangiare grandi
quantità di crocifere per ottenere risultati positivi e ciò può non essere
piacevole, se non sgradevole, perché consumare grandi quantità di broccoli, per
esempio, può causare formazione di gas intestinali oppure far correre al bagno.
Ma oggi è possibile acquistare una forma attiva di indole-3-carbinolo,
brevettato sotto il nome di “Dim” e distribuito con il marchio Indolplex.
Tuttavia, mangiare crocifere periodicamente è un modo semplice e naturale per
proteggere il fegato. A coloro che hanno problemi epatici dovuti all’alcol,
consiglio di assumere degli integratori; mentre le persone sane, secondo me,
dovrebbero essere in grado di proteggersi semplicemente mantenendo
un’alimentazione corretta.
Cardo Mariano e radici di tarassaco. Coloro che
vogliono accelerare la depurazione ed il recupero del fegato possono assumere
del cardo mariano e
delle radici di tarassaco, perché è stato dimostrato che queste erbe possono
aiutare il fegato a depurarsi e a recuperare. La radice di tarassaco è
un’erba diuretica e leggermente lassativa, quindi fai attenzione a quanta ne
assumi. Inizia con piccole dosi, guarda come reagisci e poi aumenta
leggermente. Entrambe queste erbe si possono trovare sotto forma di tè, tintura
e capsule.
La S-adenosilmetionina (SAMe), infine, è un integratore
relativamente nuovo. La sua funzione principale è quella di alleviare la
depressione, ma può essere utile anche per depurare il fegato, soprattutto per
coloro che soffrono di intossicazione da estrogeni. L’organismo umano produce
naturalmente S-adenosilmetionina, ma coloro che hanno problemi metabolici, o
carenze di nutrienti, possono non produrne a sufficienza. Tuttavia, è possibile
trovare questo integratore nei negozi di alimenti per la salute e nei negozi
specializzati nella vendita di vitamine.
Articolo liberamente tratto da “The Warrior Diet”
di Ori Hofmekler, pubblicato in Italia da Sandro Ciccarelli Editore. Tutti i
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