di Marianne Karinch
Perfino nei secoli bui dell’alimentazione, quando ero una bodybuilder, il mio preparatore non mi diceva di escludere i grassi dalla dieta. La sua regola era: “Non aggiungere grassi”. Erano gli anni Ottanta, prima che pesisti e bodybuilder conoscessero tutti gli effetti positivi sul metabolismo degli acidi grassi essenziali – acido linoleico (omega-6), acido arachidonico, acido alfa lineolenico (omega-3).
Tutto quello che sapevamo era che una certa quantità
di grassi era necessaria per assimilare le vitamine liposolubili (A, D, E e K).
Inoltre avevano perfino ipotizzato che il pesce facesse bene e ci riteniamo
assai intelligenti di averlo pensato adesso che tutti sanno che i pesci di
acque fredde come salmone, aringhe, sgombro, sardine e trote apportano preziosi
acidi grassi omega-3. “Non aggiungere grassi” significava non mangiare fritti,
non spalmare il burro su niente, non scegliere merendine industriali (come
cornetti o tortine) che potevano contenere grassi aggiunti – in breve, quella
che la moderna medicina definisce una dieta ottima per la salute
cardiovascolare e la prevenzione dei tumori.
Perfino nei secoli bui dell’alimentazione, quando ero una bodybuilder, il mio preparatore non mi diceva di escludere i grassi dalla dieta. La sua regola era: “Non aggiungere grassi”. Erano gli anni Ottanta, prima che pesisti e bodybuilder conoscessero tutti gli effetti positivi sul metabolismo degli acidi grassi essenziali – acido linoleico (omega-6), acido arachidonico, acido alfa lineolenico (omega-3).
La
regola antiquata “non aggiungere grassi”, combinata con l’attuale comprensione
di come i carboidrati con basso indice glicemico abbiano un effetto diverso
sulle risposte metaboliche del corpo rispetto a quelli con indice elevato, può
portare direttamente alla riduzione dell’adipe superfluo. Ricordatevi che i
carboidrati ad alto indice glicemico possono innescare una produzione di
insulina (come spiegato nel capitolo 2) e che ci sono molte prove che l’insulina
elevata impedisca l’utilizzazione a scopi energetici dei depositi adiposi.
Lori
Bowden, una delle migliori triatlete a livello mondiale che partecipano all’Ironman,
ammette che quando passò dalla normale corsa al triathlon, all’età di 19 anni,
voleva dimagrire: “Iniziando il triathlon volevo ridurre il mio peso corporeo.
Dovevamo correre in costume da bagno e per questo mi interessava molto il mio
aspetto”. Lori raggiunse il cambiamento desiderato attraverso la sua dieta di
base, non affidandosi ad un integratore lipolitico o a qualche altro
integratore. Il grosso cambiamento consistette nel passare da una dieta
incentrata sui carboidrati ad una con relativamente pochi grassi ma equilibrata
per quanto riguarda carboidrati e proteine.
Alla fine potreste anche dover
variare le percentuali, ma se siete nuovi di queste pratiche per definirsi in
vista dell'estate o di una gara di bodybuilding oppure avete bisogno di ridurre l’adipe per la
performance in altri sport, ristrutturate la dieta iniziando a prestare
attenzione ai grassi. Evitate gli alimenti ai quali sono stati aggiunti i
grassi. Se seguite questo consiglio, sceglierete come spuntino delle gallette
di riso al posto dei cracker e cucinerete il vostro brodo senza grassi invece
di mangiare una minestra in busta. Inoltre vi terrete alla larga dai latticini
perché contengono grassi. E come grassi usate solo olio d'oliva ed omega 3. Provate e mi saprete dire!
Articolo liberamente tratto da "Diete progettate per gli atleti" di Marianne Karinch. Pubblicato in Italia da Sandro Ciccarelli Editore- All rights Reserved.
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