10 settembre 2012

L'eccesso proteico è controproducente?

di Jerry Brainum

La maggior parte degli atleti ritiene che una sintesi ottimale delle proteine muscolari necessiti di un’alimentazione iperproteica. Le prove disponibili al riguardo concordano con questa tesi, sebbene alcuni scienziati ritengano che l’allenamento di resistenza aerobica richieda un maggiore apporto di proteine rispetto all’allenamento con i pesi. Il ragionamento alla base è che, con l’allenamento di resistenza, le proteine, sotto forma di aminoacidi, vengono usate ai fini energetici alzando la richiesta di questi nutrienti. Questo, tuttavia, è valido solo per attività prolungate di natura aerobica di tre ore o più.

Una nuova ricerca ha esaminato gli effetti di un apporto proteico elevato e moderato, nell’arco di 24 ore, che comprendeva un allenamento aerobico di intensità moderata, in soggetti adulti sani. L’apporto proteico normale prevedeva 1 grammo di proteine per chilogrammo di peso corporeo, mentre quello elevato consisteva in 2,5 grammi di proteine per chilogrammo. L’apporto elevato di proteine (2,5 g/ kg di peso corporeo) è tre volte la quantità giornaliera raccomandata, pari a 0,8 grammi di proteine per chilogrammo, e si avvicina alle dosi consumate da molti atleti di forza.


L’apporto di proteine più alto ha provocato un maggiore aumento della disgregazione proteica indotta dall’allenamento. Questo effetto si è verificato a causa della più elevata ossidazione di aminoacidi, nel caso dell’apporto più alto di proteine, che è continuato anche dopo che la sessione di allenamento aveva avuto termine. L’effetto finale di questa nutrizione con proteine è stata che nel gruppo per cui era previsto un normale apporto la sintesi è aumentata del 10%, mentre nel caso di quello ad apporto elevato è aumentata del 34%. Le cifre del catabolismo proteico hanno evidenziano una riduzione del 30% nel gruppo ad apporto proteico normale, con un calo del 60% in quello ad elevato apporto di proteine.

Gli autori della ricerca osservano che “sarebbe ragionevole pensare che la sintesi proteica dell’intero organismo sia sensibile alla, e regolata dalla, disponibilità degli aminoacidi e, forse, che la disgregazione delle proteine, in tutto il corpo, possa essere influenzata da un ulteriore effetto dei livelli degli aminoacidi e dell’insulina.” Ancora più problematica una successiva affermazione, sempre ad opera degli stessi autori, che “dai dati in nostro possesso non è evidente che livelli più elevati di apporto proteico, oggetto della nostra ricerca, favoriscano un profondo o significativo aumento degli effetti anabolici dell’allenamento o di equilibrio proteico corporeo.”

Come hanno fatto a trarre delle simili conclusioni? L’elevato apporto di proteine ha determinato una sintesi proteica tre volte maggiore, unitamente ad una doppia riduzione del catabolismo proteico, rispetto ad apporti di proteine normali o ridotti. Come questo risultato non sia stato considerato anabolico, è decisamente un fatto curioso...

Anche un altro aspetto di questo studio ha diritto ad un commento. Quest’ultimo si collega al fatto che con un apporto più elevato di proteine, è maggiore la quantità di aminoacidi che vengono ossidati o utilizzati come fonte energetica. Alcune attuali teorie sostengono che si dovrebbe ciclizzare l’apporto di proteine, o alternare tra fasi di apporto alto e basso, al fine di massimizzare quanto più possibile l’utilizzo delle stesse. Secondo queste teorie, un livello proteico nettamente più elevato porterebbe, in ultima analisi, ad uno spreco di proteine e ad una disgregazione proteica più rapida.


Riferimenti bibliografici

Forslund, A.H., et al. (1998). The 24-hour whole body leucine and urea kinetics at normal and high protein intakes with exercise in healthy adults. American Journal of Physiology E320.

Articolo tratto da “Applied Metabolics Volume 2“, pubblicato in Italia da Sandro Ciccarelli Editore. Tutti i diritti riservati.

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