di Jerry Brainum
Consumare tè, in particolare tè verde, procura diversi benefici per la salute. Tra questi benefici ci sono effetti protettivi contro svariati tipi di cancro, protezione contro affezioni cardiovascolari, e aumento della risposta del sistema immunitario.
Bere tè può persino prevenire la formazione di carie o cavità dentarie inibendo i comuni batteri orali che notoriamente svolgono un ruolo centrale nella loro formazione. Studi recenti indicano anche che il tè verde esercita un effetto termogeno benefico per la perdita di grasso che è indipendente da ogni effetto della caffeina. Questa è la ragione per cui il tè verde compare adesso in molti integratori per la perdita di grasso.
Uno studio (1) mostra che tè verdi di vari tipi – con l’eccezione dei tè alle erbe – sembrano incrementare potentemente l’attività dell’insulina. Lo studio utilizzava un modello in vitro, cioè cellule isolate, nello specifico cellule adipose, che, come è noto, rispondono a prodotti che migliorano l’attività dell’insulina. Con questo metodo si è trovato che esporre queste cellule isolate a vari tipi di tè, compresi tè verde, nero e oolong, conduceva ad un incremento di 15 volte nell’attività dell’insulina. I principi attivi in questi tè responsabili dell’effetto di potenziamento dell’insulina sono vari composti noti collettivamente con il nome di polifenoli. Dei naturali polifenoli riscontrati nel tè, il più potente a questo proposito è l’epigallocatechina gallato.
Sebbene questi tè contengano anche caffeina, lo studio ha mostrato che la caffeina aveva un effetto insignificante sull’attività dell’insulina. Aggiungere del limone al tè non aveva effetto sull’attività dell’insulina promossa dal tè. Ma aggiungere 5 g di latte al 2% abbassava l’effetto di potenziamento dell’insulina del 33%, mentre aggiungerne 50 g causava un abbassamento del 90% in questa attività. Anche aggiungere sostituti del latte o persino latte di soia abbassava similmente l’effetto indotto dal tè sull’insulina. Il latte ha questo effetto perché precipita il contenuto di polifenoli attivi nel tè.
Riguardo a come il tè sviluppi questo effetto sull’insulina, studi precedenti indicano che il tè inibisce un enzima della digestione dell’amido chiamato amilasi e può perciò inibire il completo assorbimento dei carboidrati. Altri studi indicano che il tè ha effetti simili sulle lipasi, enzimi che digeriscono i grassi, inducendo un abbassamento dell’assorbimento del grasso. Poiché questo nuovo studio non prevedeva alcun consumo di carboidrati, la conclusione logica è che i polifenoli del tè hanno un effetto diretto sull’insulina stessa.
Si solleva una domanda: se il tè influenza il rilascio di insulina, e l’insulina, come è noto, promuove la lipogenesi o sintesi di grasso corporeo, ingerire tè insieme a carboidrati non potrebbe condurre ad incremento dei livelli di grasso corporeo? Non è questo il caso, semplicemente perché il tè potenzia l’attività dell’insulina. Quindi fa sì che l’insulina lavori meglio, cosicché è necessario secernere meno insulina in risposta ad un pasto. Meno insulina significa meno formazione di grasso corporeo. Notate inoltre che, semmai, il tè sembra interferire in grado minore con l’assimilazione sia di carboidrati, sia di grassi, il che sarebbe un effetto positivo.
La domanda senza risposta invece è: quali quantità di tè dovrebbe ingerire una persona per ottenere questi effetti benefici? Questo rimane da determinare con ricerche future. Ma come metro di misura attuale, gli effetti protettivi sulla salute del tè sembrano presentarsi col consumo di circa un minimo di 4-5 tazze al giorno. Questo livello di polifenoli attivi del tè si può ottenere anche ingerendo circa 2 capsule di comuni integratori alimentari di tè verde.
(1) Anderson RA, el al. Tea enhances insulin activity. J Agric Food Chemistry 2002;50:7182-7186.
Articolo pubblicato su Nutrition Science, inserto di Olympian’s News, da Sandro Ciccarelli Editore. Tutti i diritti riservati.
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