di Ivy Greenwell
La glutammina è classificata come un “amminoacido
non-essenziale”. Questa etichettatura potrebbe essere fuorviante inducendo
alcuni a credere che non ne abbiamo bisogno. In realtà, il termine “non-essenziale”
indica semplicemente che il corpo è in grado di sintetizzare per via endogena questo amminoacido.
Non significa “poco importante”. In realtà la glutammina è probabilmente l'amminoacido più importante del nostro corpo dal momento che coinvolto in una numerosissima serie di funzioni biochimiche essenziali.
La glutammina protegge il cervello contro la
tossicità dell’ammoniaca (che si ha quando) l’ammoniaca interferisce con il
metabolismo ossidativo dei neuroni riducendo la produzione delle “molecole
energetiche”. Ed un eccesso di ammoniaca dà origine a radicali liberi a base di
azoto estremamente nocivi.
La glutammina è un’importante fonte di
energia per il sistema nervoso. Se il cervello non riceve glucosio a
sufficienza, provvede a compensare potenziando il metabolismo della glutammina
a scopo energetico. Da qui, la percezione popolare della glutammina come “cibo
del cervello” ed il suo impiego come stimolante. Chi assume glutammina spesso riporta
una sensazione di maggior energia, minor stanchezza ed umore migliore.
La glutammina gioca un ruolo importante anche
nel mantenimento dei giusti livelli di glucosio e del corretto range di pH nel
sangue. Il corpo umano dispone di uno straordinario meccanismo per mantenere l’omeostasi
del pH. Se il pH del sangue è troppo acido, una quantità maggiore di glutammina
è inviata ai reni. Se il pH del sangue è troppo alcalino, una quantità maggiore
di glutammina è inviata al fegato. E c’è di più. Dato che è legata al trasporto
del sodio, la glutammina è uno degli amminoacidi che controllano il volume dell’acqua
nelle cellule.
La glutammina ricopre anche un ruolo di
vitale importanza nel controllo degli zuccheri ematici. Aiuta infatti a
prevenire l’ipo-glicemia, dato che viene convertita con facilità in glucosio
quando i livelli di zucchero nel sangue si presentano bassi. Inoltre, la
glutammina contribuisce alla regolazione della biosintesi del DNA e dell’RNA.
Di recente si è scoperto che la glutammina è importante anche per il sistema
cardiovascolare
La dieta tipica proposta dalla classe medica procura tra i 3,5 g ed i 7 g di
glutammina al giorno, se ce n’è bisogno il corpo ne sintetizza poi altra prendendo gli amminoacidi principalmente dai muscoli in base alle
necessità. Anche così, però, un forte stress, come un’attività fisica intensa,
una malattia infettiva, un intervento chirurgico, un’ustione o un’altra forma
di trauma acuto, può portare ad un esaurimento precoce della glutammina disponibile con conseguenti disfunzioni
immunitarie, problemi intestinali e perdita di massa muscolare. Per questi motivi, è stato
proposto di classificare la glutammina come “amminoacido condizionatamente essenziale”.
Articolo tratto da Olympian's News n° 86, pag 44. Pubblicato in Italia da Sandro Ciccarelli editore. Tutti i diritti riservati. Clicca qui per abbonarti!
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