del dott
Mauro di Pasquale
L’assunzione
proteica alta è stata un punto fermo delle diete della maggior parte degli
atleti. Gli atleti in generale e gli atleti di forza e i bodybuilder in particolare,
assumono grandi quantità di proteine (6). Una ragione della loro maggiore
assunzione proteica è la loro maggiore assunzione calorica. Un’altra è che la
maggior parte degli atleti aumenta deliberatamente l’assunzione di alimenti
ricchi di proteine e spesso usa integratori proteici.
Come
abbiamo visto, molte fonti scientifiche e mediche indicano che l’integrazione
proteica e le diete ricche di proteine non sono necessarie e che l’RDA apporta
quantità di proteine più che sufficienti per l’atleta (7), nonostante si riconosca
che l’ossidazione di amminoacidi aumenta con l’attività fisica (8). In realtà, il
sovraccarico di proteine è considerato deleterio a causa del maggiore carico
per i reni creato dai prodotti della disgregazione metabolica che si formano quando
come fonte energetica sono usate proteine in eccesso. I risultati di molti
studi su atleti di forza e di durata indicano che, in realtà, l’attività fisica
aumenta i fabbisogni di proteine e amminoacidi (9,10,11,12,13). In
un’analisi recente, il consenso generale è stato che tutti gli atleti
necessitano di più proteine delle persone sedentarie e che gli atleti di forza
sono quelli con il fabbisogno maggiore (14).
Oltre
un ventennio fa, un gruppo di ricercatori della McMaster University di Hamilton,
Ontario, ha concluso che l’assunzione proteica raccomandata canadese di 0,86
g/kg/giorno è inadeguata per quelli impegnati nell’attività di durata (15).
Inoltre, i loro risultati hanno indicato che gli atleti maschi possono avere un
fabbisogno proteico più alto delle donne. Uno studio recente ha scoperto che
gli atleti di durata necessitano di un’assunzione proteica di almeno 1,2 g/kg
per raggiungere un bilancio azotato positivo (16).
Buttefield
(17) ha eseguito un’analisi della letteratura e ha consigliato assunzioni
proteiche alte (fino a 2-3 g/kg) per i soggetti fisicamente attivi. Ha scoperto
evidenze dell’esistenza di una relazione intricata fra l’utilizzo proteico ed
energetico e l’attività fisica. “Quando l’assunzione energetica è superiore al
bisogno, l’utilizzo di un’assunzione anche marginale di proteine migliorerà,
dando l’impressione che l’assunzione proteica è adeguata. Quando l’assunzione e
il consumo energetico sono in equilibrio, il miglioramento della ritenzione di
azoto ottenuta grazie all’attività fisica sembra essere piuttosto costante con
assunzioni proteiche superiori a 0,8 g/kg/giorno, però scema rapidamente con
assunzioni proteiche inferiori a questa. Quando il bilancio energetico è
negativo, l’entità dell’effetto dell’attività fisica sulla ritenzione proteica
può ridursi con l’aumento dell’attività e i fabbisogni proteici possono essere
più alti di quando è presente una situazione di equilibrio”.
Abbastanza
in linea con le conclusioni della Butterfield sono i risultati di un altro
studio di Piatti et altri (18). Sono stati studiati gli effetti di due diete
ipocaloriche (800 chilocalorie) sulla riduzione e la composizione del peso
corporeo, sulla sensibilità all’insulina e sulla proteolisi in 25 donne obese
normali. Le due diete erano composte nel modo seguente: 45% proteine, 35%
carboidrati e 20% grassi (dieta ricca di proteine); e 60% carboidrati, 20%
proteine e 20% di grassi (dieta ricca di carboidrati). I risultati, hanno detto
gli autori, indicano che:
1) una dieta ipocalorica che apporta una percentuale alta di proteine naturali può migliorare la sensibilità all’insulina
2) una dieta ipocalorica ricca di carboidrati diminuisce la sensibilità all’insulina ed è incapace di salvaguardare il tessuto muscolare.
1) una dieta ipocalorica che apporta una percentuale alta di proteine naturali può migliorare la sensibilità all’insulina
2) una dieta ipocalorica ricca di carboidrati diminuisce la sensibilità all’insulina ed è incapace di salvaguardare il tessuto muscolare.
In un altro
studio è stato mostrato che un’assunzione proteica superiore di finanche
quattro volte all’RDA consigliata (3,3 g/kg di peso corporeo al giorno vs.
l’RDA di 0,8 g/kg al giorno) ha prodotto un aumento significativo della sintesi
proteica anche quando confrontata a un’assunzione proteica che era quasi doppia
dell’RDA (19). Questa osservazione, cioè che un’assunzione proteica di circa
quattro volte l’RDA, in combinazione con l’allenamento con i pesi, può favorire
maggiori guadagni di massa muscolare rispetto allo stesso allenamento con una
dieta che contiene quello che da molti è considerato essere un’assunzione
proteica più che sufficiente, è in linea con quello che pensano molti
bodybuilder e altri atleti che si allenano con i pesi.
Gli
effetti di due livelli di assunzione proteica (1,5 g/kg/giorno o 2.5
g/kg/giorno) sulla prestazione muscolare e sul metabolismo energetico sono
stati studiati in esseri umani soggetti a sessioni giornaliere ripetute di
attività fisica prolungata ad altitudine moderata (20). Lo studio ha mostrato
che la maggiore assunzione proteica ha minimizzato molto la riduzione degli
amminoacidi ramificati ematici indotta dall’attività fisica.
Nell’ultimo ventennio, molti studi hanno sostenuto un bisogno proteico superiore all’RDA per
gli atleti e per quelli coinvolti nell’attività fisica. Le ragioni sono molte e
coinvolgono gli atleti degli sport di forza e durata e quelli che desiderano
aumentare la massa muscolare. Io, come altri atleti e ricercatori, sono convinto che i
fabbisogni proteici degli atleti siano sostanzialmente più alti di quelli dei
soggetti sedentari a causa dell’ossidazione degli amminoacidi durante
l’attività fisica e la gluconeogenesi, oltre alla ritenzione di azoto durante i
periodi di costruzione muscolare (21,22,23).
L’attività muscolare intensa aumenta il catabolismo proteico e l’utilizzo delle proteine come fonte energetica (24,25). Perciò, una dieta ricca di proteine può ridurre gli effetti catabolici dell’attività fisica in molti modi, compreso l’uso di proteine alimentari come substrato energetico, riducendo perciò il catabolismo delle proteine endogene durante l’attività fisica.
L’attività muscolare intensa aumenta il catabolismo proteico e l’utilizzo delle proteine come fonte energetica (24,25). Perciò, una dieta ricca di proteine può ridurre gli effetti catabolici dell’attività fisica in molti modi, compreso l’uso di proteine alimentari come substrato energetico, riducendo perciò il catabolismo delle proteine endogene durante l’attività fisica.
Per anni gli atleti hanno
affermato che una dieta ricca di proteine è essenziale per massimizzare la
massa corporea magra. E anche se si è cercato di contrastarla, la popolarità
delle diete ricche di proteine non si è ridotta. Gli atleti sembrano capire
intuitivamente che hanno bisogno di livelli proteici più alti rispetto alla
persona sedentaria nella media. Questa percezione intuitiva è sostenuta dal
riscontro di effetti energetici delle diete ricche di proteine. Questi effetti
sono semplicemente fisiologici? Non secondo gli studi che hanno mostrato gli
effetti anabolici dell’aumento dell’assunzione proteica alimentare. Per
esempio, in uno studio condotto sui topi (26), l’energia alimentare non ha
influenzato in modo rilevabile la crescita muscolare. Invece, l’aumento delle
proteine alimentari è sembrato stimolare la crescita muscolare aumentando direttamente l’RNA muscolare e inibendo la proteolisi, oltre ad aumentare l’insulina
e i livelli di T3 libero.
Le diete
ricche di proteine (fino ad un massimo di 3,3 g/kg massa magra) in sostanza se sono così largamente utilizzate è perché funzionano. Allo stesso modo, l’uso di integratori proteici è popolare a causa della loro efficacia, che, per chi si allena intensamente, va oltre
quella delle diete ricche di proteine proveniente da cibi interi.
Riferimenti
Bibliografici
6 Kleiner SM, Bazzarre TL, Ainsworth BE. Nutritional status of nationally ranked elite bodybuilders. International Journal of Sport Nutrition 1994; 4(1):54-69.
7 Darden E. Protein. Nautilus magazine 1981; 3(1):12-17.
8 Rennie MJ, Bohe J, Smith K, Wackerhage H, Greenhaff P. Related Branched-chain amino acids as fuels and anabolic signals in human muscle. J Nutr. 2006 Jan;136(1 Suppl):264S-8S.
9 Dohm GL. Protein nutrition for the athlete. Clinics in sports medicine 1984; 3(3):595-604.
10 Lemon PW. Maximizing performance with nutrition:
protein and exercise: update 1987. Medicine and science in sports and
exercise 1987;
19(5):S179-S190.
11 Burke LM, Read RS. Sports nutrition.
Approaching the nineties. Sports Med 1989; 8(2):80-100.12 Lemon PW, Proctor DN.
Protein intake and athletic performance. Sports Med 1991; 12(5):313-325.
13 Lemon PW. Protein requirements of
soccer. Journal of
SportsSciences 1994; 12:S17- 22.
14 Lemon PW. Do athletes need more dietary
protein and amino acids? Int J Sports Med 1995; 5:S39-S61.
15 Phillips SM, Atkinson SA, Tarnopolsky
MA, MacDougall JD. Gender differences in leucine kinetics and nitrogen balance
in endurance athletes.J Appl Physiol 1993; 75:2134-2141.
16 Gaine PC, Pikosky MA, Martin WF,
Bolster DR, Maresh CM, Rodriguez NR. Level of dietary protein impacts whole
body protein turnover in trained males at rest. Metabolism. 2006
Apr;55(4):501-7.
17 Butterfield GE. Whole body protein
utilization in humans, Med Sci Sports Exerc 1987; 19:S157-S165.
18 Piatti PM, Monti LD, Magni F.
Hypocaloric high-protein diet improves glucose oxidation and spares lean body
mass: comparison to hypocaloric high-carbohydrate diet. Metabolism 1994; 43:1481-1487.
19 Fern EB, Bielinski RN, Schutz Y.
Effects of exaggerated amino acid and protein supply in man. Experientia 1991; 47(2):168-72.
20 Bigard AX, Satabin P, Lavier P, Bigard
AX, Satabin P, Lavier P. Effects of protein supplementation during prolonged
exercise at moderate altitude on performance and plasma amino acid pattern. European
Journal of Applied Physiology & Occupational Physiology 1993; 66(1):5-10.
21 Phillips SM. Protein requirements and
supplementation in strength sports. Nutrition. 2004
Jul-Aug;20(7-8):689-95.
22 Volek JS, Forsythe CE, Kraemer WJ.
Nutritional aspects of women strength athletes. Br J Sports
Med. 2006 Sep;40(9):742-8.
Epub 2006 Jul 19.
23 Tarnopolsky M. Protein requirements for
endurance athletes. Nutrition. 2004 Jul- Aug;20(7-8):662-8.
24 Henriksson J. Effect of exercise on
amino acid concentrations in skeletal muscle and plasma. J Exp Biol 1991; 160:149-65.
25 Dohm GL, Tapscott EB, Kasperek GJ.
Protein degradation during endurance exercise and recovery. Med Sci
Sports Exerc 1987; 19(5):S166-S171.
26 Millward DJ, Bates PC, Brown JG,
Millward DJ, Bates PC, Brown JG. Role of thyroid, insulin and corticosteroid
hormones in the physiological regulation of proteolysis in muscle. Progress in
Clinical & Biological Research 1985; 180:531-42.
Articolo
tratto da Olympian’s News n° 82, pagg 41-48. Pubblicato da Sandro Ciccarelli
editore. Tutti i diritti sono riservati. Clicca qui per abbonarti!
Nessun commento:
Posta un commento