2 settembre 2015

Acido linoleico coniugato: un grasso trans benefico

Di Jerry Brainum
  
Ormai sono molti anni che in commercio si trovano integratori di acido linoleico coniugato (CLA), una combinazione di diversi isomeri derivati dall’acido linoleico, che è un acido grasso essenziale. I microbi che vivono nell’intestino dei ruminanti, come le mucche, convertono l’acido linoleico in vari isoformi del CLA attraverso un processo chiamato bioidrogenazione. Nelle mucche, l’acido linoleico (acido grasso polinsaturo) è convertito in CLA che, invece, è un acido grasso trans.

La maggior parte degli acidi grassi trans artificiali è molto pericolosa per la salute perché è collegata a malattie cardiovascolari e cancro, ma il CLA ha effetti positivi perché protegge contro queste stesse malattie.
La forma di CLA contenuta negli integratori si prepara trattando l’acido linoleico in condizioni alcaline, in modo da produrre una miscela di 2 isomeri primari e di una serie di isomeri secondari del CLA. I due isomeri principali sono chiamati 9,11 (o acido rumenico) e 10,12 e sono entrambi considerati forme biologicamente attive del CLA. L’acido rumenico è l’isomero dominante negli alimenti che contengono naturalmente CLA, come il latte e la carne.

Se non assumete integratori di CLA, ma mangiate carne e bevete latte in media assumete circa 152-212 ml di CLA al giorno. La dose esatta di CLA che si ricava dal cibo dipende da fattori quali razza, stato nutrizionale ed età dell’animale; ad esempio, le mucche allevate in recinti e alimentate principalmente con cereali producono un latte e una carne molto poveri di CLA, mentre il latte degli animali allevati al pascolo e alimentati soprattutto con erba ne contiene quasi 5 volte di più. E questo può variare molto l’effetto del latte sulla salute.

Uno studio appena pubblicato condotto su 4.000 persone del Costa Rica (un paese in cui latte e carne sono prodotti da mucche allevate all’aperto) ha analizzato proprio la differenza fra latte di mucche alimentate con erba e latte di mucche allevate in recinto (1). Gli scienziati hanno scoperto che i soggetti con il livello maggiore di CLA nel sangue presentavano un rischio di soffrire di attacco cardiaco del 49% inferiore a quelli che ne avevano il livello più basso. Questi dati sono stati confermati anche tenendo conto di altri fattori di rischio cardiovascolare come ipertensione e fumo.

I ricercatori sostengono che il CLA presente nel latte delle mucche allevate al pascolo è più che sufficiente per contrastare i possibili effetti cardiovascolari negativi dei grassi saturi contenuti nel latte intero.

Il CLA protegge contro gli attacchi cardiaci in vari modi. Ad esempio, aumenta l’attività degli enzimi antiossidanti naturali del corpo come catalasi e glutatione perossidasi. E studi su animali mostrano che il CLA protegge anche contro un’altra malattia fatale, il cancro sia attraverso l’azione antiossidante, che aumentando l’attività di un gene che sopprime i tumori. Inoltre, l’acido rumenico aiuta a contrastare l’infiammazione dei tessuti, il che è importante perché il cancro nasce proprio dall’infiammazione. Quando il CLA fu isolato per la prima volta nel 1987, si scoprì subito che aveva un’azione anticancerogena potente negli animali.

La controversia principale riguarda il ruolo svolto dal CLA nei cambiamenti della composizione corporea. Alcuni studi, infatti, suggeriscono che potrebbe favorire la perdita di grasso ed esercitare effetti anticatabolici sui muscoli (e questa è la ragione per cui la sostanza è contenuta negli integratori per il bodybuilding e in molti altri prodotti per lo sport). Tuttavia, sembra che i dati relativi agli effetti del CLA su uomini e animali siano contrastanti.


Molti studi su animali confermano che il CLA riduce il grasso, mentre le ricerche su esseri umani hanno fornito dati molto contrastanti perché alcuni mostravano un’azione brucia grassi evidente e altri effetti modesti o nulli. Una delle ragioni è che i diversi isomeri del CLA hanno effetti opposti sulla perdita di grasso corporeo. Si ritiene che l’isomero 10,12 favorisca la perdita di grasso e il guadagno di massa magra, ma causi resistenza all’insulina e cambiamenti negativi nei grassi ematici (soprattutto negli uomini di mezz’età con molto grasso nel punto vita). Invece, l’acido rumenico aumenterebbe il grasso corporeo, ma ridurrebbe la resistenza all’insulina.

Quindi, per sapere perché alcuni studi su esseri umani collegano gli integratori di CLA alla perdita di grasso e altri no dovete vedere quale isomero è stato utilizzato nello studio. Sicuramente il 10,12 stimola la perdita di grasso più del 9,11. Inoltre, i risultati dipendono dalla dose e dal tempo di somministrazione e possono variare significativamente anche a seconda di età, sesso, peso e persino stato metabolico dei soggetti. Gli studi su animali che hanno dimostrato l’azione brucia grassi del CLA hanno usato dosi circa 20 volte maggiori di quelle impiegate negli studi su esseri umani.

Perché il CLA può ridurre il grasso corporeo? Alcuni studi su topi hanno rivelato che esso agirebbe riducendo l’appetito, ma finora nessuna ricerca ha scoperto quest’effetto anche negli esseri umani. Nei topi, il CLA modifica la quantità di vari peptidi dell’ipotalamo che controllano l’appetito. Tuttavia solo alcuni studi che hanno scoperto l’azione brucia grassi del CLA negli animali hanno osservato una riduzione dell’appetito, quindi il CLA deve agire anche attraverso altri meccanismi. Negli studi su animali l’isomero 10,12 ha inibito un enzima coinvolto nella sintesi dei grassi. Inoltre, il CLA stimola l’attivazione dei recettori PPAR che influenzano la sintesi di grasso corporeo e il cancro perché controllano l’attività di alcuni geni in risposta all’ingestione di acidi grassi.
Il CLA potrebbe anche favorire il dispendio energetico. Infatti, negli animali aumenta l’attività delle proteine termogeniche che convertono le calorie in calore, accelerando il ritmo metabolico. Inoltre, potenzia l’attività dell’enzima che stimola la carnitina a trasportare i grassi nei mitocondri cellulari, in cui sono ossidati. Tuttavia, anche in questo caso i dati su esseri umani sono contraddittori: in alcuni studi il CLA ha aumentato il metabolismo, mentre in altri tale effetto è stato minimo o nullo. Inoltre, uno studio su esseri umani durato 13 settimane ha scoperto che il CLA ha aumentato il metabolismo, senza che i soggetti perdessero grasso corporeo.

Altri studi mostrano che l’integrazione con CLA aumenta la massa magra (cioè ossa e muscolo) e, dunque, migliorerebbe il ritmo metabolico a riposo. In uno studio su uomini sedentari, i soggetti hanno assunto 5 g al giorno di un integratore di CLA per 7 settimane, mentre altri hanno ricevuto un placebo. Entrambi i gruppi si sono allenati con i pesi. Chi ha assunto il CLA ha guadagnato significativamente più massa magra e perso più grasso corporeo del gruppo placebo. Inoltre, chi ha assunto l’integratore ha guadagnato più forza e aveva un livello minore di un prodotto della disgregazione delle proteine muscolari, il che indicherebbe che il CLA ha un effetto anticatabolico.

In uno studio successivo bodybuilder esperti hanno ricevuto 6 g di CLA al giorno per un mese, continuando l’allenamento abituale. Alcuni dei soggetti hanno preso un placebo. Benché alcuni soggetti del gruppo CLA abbiano sperimentato cambiamenti positivi secondari, non sono emerse differenze in termini di prestazione, perdita di grasso o segnalatori della disgregazione muscolare.

Come il testosterone, il CLA previene la maturazione delle cellule lipidiche. L’isomero 10,12 può persino invertire il processo aumentando gli effetti infiammatori nelle cellule lipidiche (un po’ come provoca la resistenza all’insulina). Inoltre, smorza l’attività dell’adiponectina, una proteina benefica delle cellule lipidiche che, fra le altre cose, riduce la resistenza all’insulina e ha un’azione brucia grassi. L’isomero inibisce anche l’attività del GLUT-4, la principale proteina trasportatrice del glucosio nei muscoli. La resistenza all’insulina causata dal CLA 10,12 induce un aumento degli acidi grassi liberi nel sangue. Se essi sono bruciati con l’attività fisica va tutto bene, altrimenti possono agire come sostrati e aumentare il glucosio ematico e il livello di grassi nel sangue, favorendo le malattie cardiovascolari. L’isomero 10,12 può anche causare una forte ossidazione nel corpo e interferire con la funzione del grasso omega-3 acido docosaesanoico (DHA) in alcuni tessuti. Infatti, nei topi riduce il livello ematico di DHA del 25%.

La maggior parte dei problemi causati dal 10,12 è bilanciata dalla presenza dell’isomero 9,11 e, probabilmente, è per questo che gli integratori in commercio li contengono entrambi: l’idea è offrire i significativi benefici per la salute attribuiti al CLA, senza i possibili problemi dati dall’uso di ciascun isomero da solo. Ancora non si conosce la dose esatta di CLA che fornisce risultati ottimali; normalmente la dose giornaliera consigliata è di circa 3 g. Altrimenti potete mangiare carne di canguro, l’alimento naturalmente più ricco di CLA. Questo dovrebbe farvi... saltare dalla gioia!

Riferimenti:

1) Smit, L.A., et al. (2010). Conjugated linoleic acid in adipose tissue and risk of myocardial infarction. Am J Clin Nutr. In press.


Articolo tratto da OLYMPIAN'S NEWS n° 121 pagg. 26, 27. Pubblicato in Italia da Sandro Ciccarelli Editore. Tutti i diritti riservati. Clicca qui per abbonarti!



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