Di Jerry Brainum
Ormai sono molti anni che in commercio si trovano
integratori di acido linoleico coniugato (CLA), una combinazione di diversi
isomeri derivati dall’acido linoleico, che è un acido grasso essenziale. I
microbi che vivono nell’intestino dei ruminanti, come le mucche, convertono
l’acido linoleico in vari isoformi del CLA attraverso un processo chiamato bioidrogenazione.
Nelle mucche, l’acido linoleico (acido grasso polinsaturo) è
convertito in CLA che, invece, è un acido grasso trans.
La maggior parte degli acidi grassi trans artificiali è molto pericolosa per la salute perché è collegata a malattie cardiovascolari e cancro, ma il CLA ha effetti positivi perché protegge contro queste stesse malattie.
La maggior parte degli acidi grassi trans artificiali è molto pericolosa per la salute perché è collegata a malattie cardiovascolari e cancro, ma il CLA ha effetti positivi perché protegge contro queste stesse malattie.
La forma di CLA contenuta negli integratori si prepara
trattando l’acido linoleico in condizioni alcaline, in modo da produrre una
miscela di 2 isomeri primari e di una serie di isomeri secondari del CLA. I due
isomeri principali sono chiamati 9,11 (o acido rumenico) e 10,12 e sono
entrambi considerati forme biologicamente attive del CLA. L’acido rumenico è
l’isomero dominante negli alimenti che contengono naturalmente CLA, come il
latte e la carne.
Se non assumete integratori di CLA, ma mangiate carne e
bevete latte in media assumete circa 152-212 ml di CLA al giorno. La dose
esatta di CLA che si ricava dal cibo dipende da fattori quali razza, stato
nutrizionale ed età dell’animale; ad esempio, le mucche allevate in recinti e
alimentate principalmente con cereali producono un latte e una carne molto
poveri di CLA, mentre il latte degli animali allevati al pascolo e alimentati soprattutto
con erba ne contiene quasi 5 volte di più. E questo può variare molto
l’effetto del latte sulla salute.
Uno studio appena pubblicato condotto su 4.000 persone del
Costa Rica (un paese in cui latte e carne sono prodotti da mucche allevate
all’aperto) ha analizzato proprio la differenza fra latte di mucche alimentate con erba e latte di mucche allevate in recinto (1).
Gli scienziati hanno scoperto che i soggetti con il livello maggiore di CLA nel
sangue presentavano un rischio di soffrire di attacco cardiaco del 49%
inferiore a quelli che ne avevano il livello più basso. Questi dati sono stati
confermati anche tenendo conto di altri fattori di rischio cardiovascolare come
ipertensione e fumo.
I ricercatori sostengono che il CLA presente nel latte
delle mucche allevate al pascolo è più che sufficiente per contrastare i
possibili effetti cardiovascolari negativi dei grassi saturi contenuti nel
latte intero.
Il CLA protegge contro gli attacchi cardiaci in vari modi.
Ad esempio, aumenta l’attività degli enzimi antiossidanti naturali del corpo come
catalasi e glutatione perossidasi. E studi su animali mostrano che il CLA
protegge anche contro un’altra malattia fatale, il cancro sia attraverso l’azione
antiossidante, che aumentando l’attività di un gene che sopprime i tumori.
Inoltre, l’acido rumenico aiuta a contrastare l’infiammazione dei tessuti, il
che è importante perché il cancro nasce proprio dall’infiammazione. Quando il
CLA fu isolato per la prima volta nel 1987, si scoprì subito che aveva un’azione
anticancerogena potente negli animali.
La controversia principale riguarda il ruolo svolto dal CLA
nei cambiamenti della composizione corporea. Alcuni studi, infatti, suggeriscono
che potrebbe favorire la perdita di grasso ed esercitare effetti anticatabolici
sui muscoli (e questa è la ragione per cui la sostanza è contenuta negli
integratori per il bodybuilding e in molti altri prodotti per lo sport).
Tuttavia, sembra che i dati relativi agli effetti del CLA su uomini e animali
siano contrastanti.
Molti studi su animali confermano che il CLA riduce il
grasso, mentre le ricerche su esseri umani hanno fornito dati molto contrastanti
perché alcuni mostravano un’azione brucia grassi evidente e altri effetti
modesti o nulli. Una delle ragioni è che i diversi isomeri del CLA hanno
effetti opposti sulla perdita di grasso corporeo. Si ritiene che l’isomero
10,12 favorisca la perdita di grasso e il guadagno di massa magra, ma causi
resistenza all’insulina e cambiamenti negativi nei grassi ematici (soprattutto
negli uomini di mezz’età con molto grasso nel punto vita). Invece, l’acido
rumenico aumenterebbe il grasso corporeo, ma ridurrebbe la resistenza
all’insulina.
Quindi, per sapere perché alcuni studi su esseri umani
collegano gli integratori di CLA alla perdita di grasso e altri no dovete
vedere quale isomero è stato utilizzato nello studio. Sicuramente il 10,12 stimola
la perdita di grasso più del 9,11. Inoltre, i risultati dipendono dalla dose e
dal tempo di somministrazione e possono variare significativamente anche a
seconda di età, sesso, peso e persino stato metabolico dei soggetti. Gli studi
su animali che hanno dimostrato l’azione brucia grassi del CLA hanno usato dosi
circa 20 volte maggiori di quelle impiegate negli studi su esseri umani.
Perché il CLA può ridurre il grasso corporeo? Alcuni studi
su topi hanno rivelato che esso agirebbe riducendo l’appetito, ma finora nessuna
ricerca ha scoperto quest’effetto anche negli esseri umani. Nei topi, il CLA
modifica la quantità di vari peptidi dell’ipotalamo che controllano
l’appetito. Tuttavia solo alcuni studi che hanno scoperto l’azione brucia
grassi del CLA negli animali hanno osservato una riduzione dell’appetito,
quindi il CLA deve agire anche attraverso altri meccanismi. Negli studi su
animali l’isomero 10,12 ha inibito un enzima coinvolto nella sintesi dei
grassi. Inoltre, il CLA stimola l’attivazione dei recettori PPAR che
influenzano la sintesi di grasso corporeo e il cancro perché controllano
l’attività di alcuni geni in risposta all’ingestione di acidi grassi.
Il CLA potrebbe anche favorire il dispendio energetico.
Infatti, negli animali aumenta l’attività delle proteine termogeniche che
convertono le calorie in calore, accelerando il ritmo metabolico. Inoltre,
potenzia l’attività dell’enzima che stimola la carnitina a trasportare i
grassi nei mitocondri cellulari, in cui sono ossidati. Tuttavia, anche in
questo caso i dati su esseri umani sono contraddittori: in alcuni studi il CLA
ha aumentato il metabolismo, mentre in altri tale effetto è stato minimo o
nullo. Inoltre, uno studio su esseri umani durato 13 settimane ha scoperto che
il CLA ha aumentato il metabolismo, senza che i soggetti perdessero grasso
corporeo.
Altri studi mostrano che l’integrazione con CLA aumenta la
massa magra (cioè ossa e muscolo) e, dunque, migliorerebbe il ritmo metabolico
a riposo. In uno studio su uomini sedentari, i soggetti hanno assunto 5 g al
giorno di un integratore di CLA per 7 settimane, mentre altri hanno ricevuto un
placebo. Entrambi i gruppi si sono allenati con i pesi. Chi ha assunto il CLA
ha guadagnato significativamente più massa magra e perso più grasso corporeo
del gruppo placebo. Inoltre, chi ha assunto l’integratore ha guadagnato più
forza e aveva un livello minore di un prodotto della disgregazione delle
proteine muscolari, il che indicherebbe che il CLA ha un effetto
anticatabolico.
In uno studio successivo bodybuilder esperti hanno ricevuto 6 g
di CLA al giorno per un mese, continuando l’allenamento abituale. Alcuni dei
soggetti hanno preso un placebo. Benché alcuni soggetti del gruppo CLA abbiano
sperimentato cambiamenti positivi secondari, non sono emerse differenze in
termini di prestazione, perdita di grasso o segnalatori della disgregazione
muscolare.
Come il testosterone, il CLA previene la maturazione delle
cellule lipidiche. L’isomero 10,12 può persino invertire il processo aumentando
gli effetti infiammatori nelle cellule lipidiche (un po’ come provoca la
resistenza all’insulina). Inoltre, smorza l’attività dell’adiponectina, una
proteina benefica delle cellule lipidiche che, fra le altre cose, riduce la
resistenza all’insulina e ha un’azione brucia grassi. L’isomero inibisce anche
l’attività del GLUT-4, la principale proteina trasportatrice del glucosio nei
muscoli. La resistenza all’insulina causata dal CLA 10,12 induce un aumento
degli acidi grassi liberi nel sangue. Se essi sono bruciati con l’attività
fisica va tutto bene, altrimenti possono agire come sostrati e aumentare il
glucosio ematico e il livello di grassi nel sangue, favorendo le malattie
cardiovascolari. L’isomero 10,12 può anche causare una forte ossidazione nel
corpo e interferire con la funzione del grasso omega-3 acido docosaesanoico
(DHA) in alcuni tessuti. Infatti, nei topi riduce il livello ematico di DHA del
25%.
La maggior parte dei problemi causati dal 10,12 è
bilanciata dalla presenza dell’isomero 9,11 e, probabilmente, è per questo che
gli integratori in commercio li contengono entrambi: l’idea è offrire i significativi
benefici per la salute attribuiti al CLA, senza i possibili problemi dati
dall’uso di ciascun isomero da solo. Ancora non si conosce la dose esatta di
CLA che fornisce risultati ottimali; normalmente la dose giornaliera
consigliata è di circa 3 g. Altrimenti potete mangiare carne di canguro,
l’alimento naturalmente più ricco di CLA. Questo dovrebbe farvi... saltare
dalla gioia!
Riferimenti:
1) Smit, L.A., et al. (2010). Conjugated linoleic acid in
adipose tissue and risk of myocardial infarction. Am J Clin Nutr. In press.
Articolo tratto da OLYMPIAN'S NEWS n° 121 pagg. 26, 27. Pubblicato in Italia da Sandro Ciccarelli Editore. Tutti i diritti riservati. Clicca qui per abbonarti!
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