di Jerry Brainum
Gli
allenamenti di bodybuilding sono alimentati principalmente dal glicogeno depositato
nel muscolo. Il glicogeno non è nient’altro che una lunga serie di catene di
glucosio ripetute. Quando si ha bisogno di energia il glicogeno viene
disgregato con un procedimento chiamato glicolisi. Il glicogeno depositato nel
fegato è usato per mantenere il glucosio ematico fra i pasti entro livelli
precisi perché il cervello e il sistema nervoso dipendono da un afflusso
costante di glucosio per mantenere i motori accessi. Il modo migliore per
ripristinare le riserve di glicogeno esaurite è assumere carboidrati. Infatti,
la velocità e l’efficienza con cui il corpo ripristina le riserve di glicogeno
nel muscolo determina in larga parte il ritmo del recupero dall’attività fisica.
Negli
ultimi anni molte tecniche hanno migliorato la normale assunzione dei
carboidrati dopo l’allenamento per ripristinare i livelli di glicogeno
muscolare ed epatico. Uno prevede l’uso di una combinazione di carboidrati e
proteine, solitamente con un rapporto 3:1 fra i carboidrati e le proteine. La
cosa funziona perché prevede l’uso di carboidrati con carico glicemico alto, o
semplici, che stimolano il rilascio massimo di insulina. L’insulina, a sua
volta, favorisce l’aumento dell’attività dell’enzima limitante necessario per la
sintesi del glicogeno. Aggiungere le proteine del siero ai carboidrati produce un
rilascio di insulina ancora maggiore e, di conseguenza, un ripristino più
efficiente del glicogeno.
Gli scienziati giapponesi credono di aver scoperto un
altro modo per aumentare la sintesi di glicogeno muscolare ed epatico dopo l’allenamento.
In uno studio condotto sulle cavie gli scienziati hanno scoperto che
somministrare l’acido acetico ai roditori aumentava l’efficienza del ripristino
del glicogeno muscolare ed epatico (1). La fonte più comune di acido acetico è l’aceto e lo studio ha
scoperto che la stessa quantità di aceto utilizzata con il cibo forniva abbastanza acido
acetico per svolgere il lavoro.
L’aceto
contiene acido acetico a una concentrazione del 3-9% e gli alimenti come il
sushi, le carni marinate e le verdure condite con l’aceto contengono 0,2-1,5 g
di acido acetico. L’aceto di mele è una buona fonte di acido acetico ed è usato
da molti anni come cura popolare. Una dieta ancora in voga su internet vede
come ingrediente chiave l’aceto di mele.
Il modo
in cui l’acido acetico aumenta il ripristino del glicogeno è complicato e il
processo epatico è diverso da quello muscolare. Comunque, entrambi i processi
modificano i sistemi enzimatici e il risultato finale è un maggiore ripristino
del glicogeno. Anche se lo studio iniziale ha usato come soggetti le cavie, non
c’è motivo per pensare che la tecnica non funzioni anche nel corpo umano che
usa gli stessi enzimi nel sistema di ripristino del glicogeno. Quelli che vogliono
provare l’acido acetico possono usare l’aceto di mele oppure delle compresse o
delle capsule, sono economiche e di facile utilizzo.
(1) Fushimi, T., et ali (2001). L’assunzione dell’acido acetico aumenta il
ripristino del glicogeno nel fegato e nei muscoli scheletrici delle cavie. J Nutr. 131, pp. 1973-1977.
Articolo tratto da “Applied Metabolics Volume 5“, pubblicato in Italia da Sandro Ciccarelli Editore. Tutti i diritti riservati.
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