del Dott. Bryan Haycock
È stato studiato l’effetto del carico della creatina (25 g al
giorno per 5 giorni) sulla disgregazione e la risintesi della fosfocreatina
(PCr) muscolare e sulla prestazione muscolare durante le contrazioni muscolari
intermittenti ad alta intensità. È stato eseguito uno studio incrociato a
doppio cieco su alcuni giovani sani. Prima e dopo 2 e 5 giorni di integrazione
con un placebo o con la creatina sono state eseguite la spettroscopia P-NMR del
gastrocnemio e la dinamometria isocinetica della forza di estensione del
ginocchio.
In confronto al placebo, 2 e 5 giorni di integrazione con creatina
hanno aumentato rispettivamente dell’11% e del 16% la concentrazione a riposo
di fosfocreatina muscolare. Inoltre, la produzione di forza durante le
estensioni massimali intermittenti del ginocchio, compresa la prima serie di
contrazioni, è aumentata del 5-13% nei giorni 2 e 5 di integrazione con
creatina. Comunque, durante le contrazioni isometriche il ritmo di disgregazione
e risintesi della PCr non era molto diverso da quello del gruppo placebo. L’integrazione con creatina aumenta le concentrazioni
intracellulari di fosfocreatina (PCr) fino al 20% oltre il valore di base. È
stato ipotizzato che questo incremento della PCr permetta alla cellula
muscolare di risintetizzare l’ATP dall’ADP e dalla PCr più rapidamente
aumentando la risintesi di PCr. Questo e altri studi precedenti indicano che
questa ipotesi può non essere vera.
Nel corso degli ultimi anni gran parte delle ricerche si sono
concentrate sull’analisi dell’effetto ergogeno del carico della creatina. Sono
certo che molti di quelli che stanno leggendo questo articolo possono attestare
gli effetti della creatina. La maggior parte di questi studi ha mostrato
effetti positivi del carico della creatina sulla prestazione dell’attività
fisica intermittente ad alta intensità. Da qui è nata l’ipotesi dell’aiuto
della creatina alla rigenerazione di PCr.
In questo studio è stato mostrato che
l’integrazione con creatina non ha prodotto un incremento della risintesi della
PCr. Anche se non si è verificato un incremento della risintesi della PCr, il
carico della creatina ha mostrato degli effetti ergogeni aumentando la forza massima
e la potenza anaerobica. Infatti, sono stati necessari solo 2 giorni di carico
per aumentare la forza massima e altri 3 giorni di carico non hanno aumentato ulteriormente
la produzione di forza. Ciò indica che 2 giorni di carico possono essere tutto
quanto necessario per produrre un effetto ergogeno.
Gli studi che hanno
mostrato l’incremento maggiore della PCr rispetto al valore di base hanno anche
mostrato i progressi maggiori nella prestazione. Anche questo studio lo ha
dimostrato. Molti studi hanno mostrato solo piccoli incrementi della risintesi
della PCr con il carico della creatina anche in presenza di incrementi sostanziali
dei livelli di PCr oltre il valore di base. Quindi resta la domanda, “In che
modo il carico della creatina aumenta la prestazione?”.
Questi ricercatori hanno
avanzato un’ipotesi interessante. Nel loro laboratorio hanno mostrato che il
carico della creatina accorcia il tempo di rilassamento delle fibre muscolari. Forse
vi state chiedendo come ciò può aumentare la risposta muscolare ad alta
intensità. Dunque, durante lo sprint i fusi muscolari agiscono per modulare la
contrazione muscolare in modo riflesso. A causa di ciò, la contrazione rapida
di un gruppo muscolare, come i quadricipiti, causa una contrazione riflessa dei
muscoli posteriori della coscia. Ne risultano dei cicli di attivazione muscolare
contrazione/rilassamento molto rapidi.
Se non è disponibile abbastanza ATP
alcuni inserimenti dei ponti crociati restano accoppiati fino a che è
disponibile altro ATP permettendo ai capi della miosina di dissociarsi dai
filamenti di actina. Ciò crea una resistenza contro la trazione dei
quadricipiti rendendo la loro contrazione meno potente. Ciò crea anche un affaticamento
maggiore e più rapido di entrambi i gruppi muscolari.
Aumentando la capacità
dei gruppi muscolari di rilassarsi fra le contrazioni muscolari si riduce la
resistenza posta sulla contrazione dell’agonista oltre a ridurre le contrazioni
eccentriche involontarie del gruppo muscolare antagonista. Oggigiorno le
ricerche sulla creatina sono molto di moda. È difficile trovare un’università
in cui nessun laureando, in alimentazione o fisiologia dell’attività fisica, sta
preparando una tesi sulla creatina. Dobbiamo solo aspettare un po’, poi
riusciremo a comprendere completamente la creatina. Per il momento sappiamo che funziona e non c’è motivo per non avvantaggiarsene, anche se non sappiamo come funziona.
Titolo: La
risintesi di fosfocreatina non è influenzata dal carico di creatina.
Ricercatori: Vandenberghe K., Van Hecke P., Van Leemputte M., Vanstaple F.,
Hespel P. Università Cattolica di Liegi, Belgio.
Fonte: Med.
Sci. Sports Exerc., 31 (2), pp. 236-246, 1999.
Articolo tratto da “Applied Metabolics Volume 5“, pubblicato in Italia da Sandro Ciccarelli Editore. Tutti i diritti riservati.
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