di Jerry Brainum
Spesso, molti integratori alimentari
sono criticati perché sono messi in commercio con poche o nessuna prova
scientifica a sostegno di ciò che è detto nelle pubblicità. Questo sulla
creatina non si può dire. All’incirca il 70% degli studi pubblicati sull’effetto
ergogenico della sostanza è positivo, e sin da quando è comparsa sul mercato
nel 1993, essa è diventata uno degli integratori per lo sport più popolari, se
non il più popolare in assoluto. Anche così, però, resta circondata da equivoci
e leggende.
Molte persone, ad esempio, credono che la creatina fosse sconosciuta prima della sua introduzione nel mondo dello sport nei primi anni ’90, mentre la sostanza è stata scoperta nel 1832, anche se i suoi meccanismi furono completamente compresi solo un secolo più tardi.
Molte persone, ad esempio, credono che la creatina fosse sconosciuta prima della sua introduzione nel mondo dello sport nei primi anni ’90, mentre la sostanza è stata scoperta nel 1832, anche se i suoi meccanismi furono completamente compresi solo un secolo più tardi.
La prima prova che mostrava che la creatina è
collegata all’attività fisica risale al 1847, quando si scoprì che nel corpo
delle volpi attive si trovava una quantità di questa sostanza 10 volte
superiore a quella presente negli animali non attivi. Forse siamo riusciti ad
arrivare sulla Luna prima dei nel 1969, ma in quell’anno loro somministravano già
la creatina ai loro atleti di alto livello.
Gli studi pionieristici sugli effetti
ergogenici della creatina furono pubblicati nel 1916 da uno scienziato russo di
nome Olexander Palladin (1), che mostrò che la quantità di creatina nei muscoli è
direttamente collegata con l’attività fisica. Inoltre, scoprì che le fibre
muscolari a contrazione rapida, che sono quelle maggiormente associate alla crescita
muscolare, contengono la quantità più alta di creatina. Nel 1937, Palladin
previde che la comprensione completa della biochimica della creatina avrebbe
migliorato la performance sportiva. Il governo sovietico sponsorizzò la ricerca
sulla creatina, scoprendo che migliorava i tempi nella corsa dei velocisti e di
altri atleti che praticavano un’attività fisica ad alta intensità. Prima di una
gara, gli atleti sovietici assumevano piccole fiale contenenti creatina
fosfato.
Che
cos’è la creatina?
La creatina è un sottoprodotto del metabolismo
degli amminoacidi, sintetizzato nel fegato, nei reni e nel pancreas a partire
dagli aminoacidi precursori arginina, metionina e glicina. Il corpo sintetizza
circa un grammo di creatina al giorno, e la maggior parte delle persone (in
particolare quelle che mangiano carne rossa) ne ricavano un altro grammo dall’alimentazione.
Gli studi mostrano che il 95% della creatina del corpo è immagazzinata nei
muscoli scheletrici, mentre il restante 5% è distribuito fra cervello, fegato, reni
e testicoli; quindi, il corpo di un uomo medio di 70 kg contiene 120 g di
creatina.
Gli ormoni tiroidei, l’ormone della crescita
e il testosterone sono alcuni dei fattori che regolano la sintesi della
creatina. Gli ormoni tiroidei, infatti, provocano un aumento di tre volte del
contenuto di creatina, mentre il fattore di crescita insulinosimile 1, IGF-1,
(prodotto dalla stimolazione dell’ormone della crescita nel fegato) incrementa la
creatina del 40-60% (2). Uno studio pubblicato nel 2000 ha scoperto che, quando
sei soggetti sani assumevano 20 g di creatina, il rilascio dell’ormone della
crescita aumentava dell’83%, in particolare nelle ultime quattro ore
dell’esperimento (3).
In uno studio successivo, invece, la creatina
non ha aggiunto alcun effetto ormonale a una sessione di allenamento con i
pesi (4), ma prove più recenti mostrano che l’utilizzo di integratori di creatina,
in combinazione con l’attività fisica, aumenta l’attività dell’IGF-1, che ha
effetti anabolici nei muscoli (5).
Articolo tratto da IRONMAN integrato su Olympian’s News n° 84, pag. 37-45. Pubblicato da Sandro Ciccarelli editore. Tutti i diritti sono riservati. Clicca qui per abbonarti!
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Bibliografia
1 Kalinski, M.I. (2003). Statesponsored research on creatine supplements
and blood doping in elite Soviet sport. Pers Biol Med. 46:445-51.
2 Persky, A., et al.
(2001). Clinical pharmacology of the dietary supplement creatine monohydrate. Pharm
Rev.
53:161-76.
3 Schedel, I.M., et al.
(2000). Acute creatine loading enhances human growth hormone secretion. J
Sports Med Phys Fitness. 40:336- 42.
4 Eijnde, B., et al.
(2001). Shortterm creatine supplementation does not alter the hormonal response
to resistance training. Med Sci Sports Exer.
33:449-53.
5 Deldicque, L., et al.
(2005). Increased IGF mRNA in human skeletal muscle after creatine supplementation.
Med Sci
Sports Exer. 37:731-736.
Articolo tratto da IRONMAN integrato su Olympian’s News n° 84, pag. 37-45. Pubblicato da Sandro Ciccarelli editore. Tutti i diritti sono riservati.
Steve Holman, caporedattore della rivista IRONMAN, ha raccolto i migliori articoli dei massimi esperti dei settore in un volume d'inestimabile valore con consigli densi di informazione e completamente sinceri.
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