del dott. Marco Ceriani
Omega-3 è il nome con cui vengono designati alcuni acidi grassi polinsaturi. Il termine ‘omega’ e seguito da un numero che indica la posizione del primo doppio legame (partendo dal gruppo metilico terminale). Nel gruppo degli acidi grassi polinsaturi (PUFA, dall’inglese PolyUnsaturated Fatty Acids) troviamo gli acidi grassi essenziali (Essential Fatty Acids= EFA), che devono essere apportati con i nutrienti, non essendo sintetizzabili dall’organismo. Degli EFA si conoscono oggi due gruppi di acidi grassi: omega 6 con precursore l’acido cis-linoleico (LA) ed omega 3 con precursore l’acido alfa-linolenico (ALA)
Alti livelli di EPA sono correlati nell’uomo con una diminuzione della pressione arteriosa (sia sitolica che diastolica) con un marcato effetto antitrombotico. Gli omega 3 sono ritenuti importanti anche per la prevenzione di patologie cardiovascolari (dislipidemie, ipercolesterolemie, infarto) e nella prevenzione e cura delle infiammazioni (disturbi articolari, colon irritabile, asma).
L’olio di farina di pesce, fonte economica di EPA e DHA è indicato per l’alimentazione animale per incrementare i livelli di EPA e DHA nei prodotti avicoli e derivati (uova).
Alcuni studi hanno rilevato come gli omega 3, assunti regolarmente con la dieta, possano costituire un’importante prevenzione nei confronti delle patologie a carico dell’apparato cardiovascolare, oltre a risultare preziosi per le articolazioni (modulano le risposte infiammatorie). I grassi omega 3 e omega 6 originano composti ormonali detti ‘eicosanoidi’ che controllano la maggior parte delle funzioni corporee. Gli eicosanoidi, a differenza delle altre sostanze ormonali, una volta assolta la loro funzione si autodistruggono. Alcuni di loro sono considerati molto positivi per il nostro metabolismo e la nostra salute, mentre altri sono ritenuti estremamente dannosi. I grassi omega 6 sono precursori sia degli eicosanoidi buoni che di quelli cattivi, mentre gli omega 3 originano solo eicosanoidi di tipo positivo.
Alcuni effetti positivi dei grassi omega 3: controllano la pressione sanguigna; proteggono le articolazioni facilitando i movimenti articolari; svolgono un effetto benefico nella prevenzione di alcune patologie della pelle; hanno molteplici effetti benefici durante la gravidanza e l’allattamento; migliorano l’apprendimento dei bambini e le attivita cerebrali in genere.
[caption id="attachment_4654" align="aligncenter" width="688" caption="Presenza di Essential Fatty Acids (EFA) negli alimenti"]
L’alimentazione settimanale dovrebbe quindi comprendere 2 o piu razioni abbondanti di pesce (anche surgelato). Meglio optare per questi pesci: sgombro, trota, aringa, salmone, tonno e sardine.
Articolo tratto da "La dieta metabolica italiana" di Marco Ceriani. Pubblicato da Sandro Ciccarelli Editore. Tutti i diritti riservati.
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