20 luglio 2012

I grassi non sono tutti uguali: gli omega 3

del dott. Marco Ceriani

Gli Omega 3 sono senza dubbio i componenti piu famosi della nutrizione di oggi. Resi famosi in associazione ad un discutibile regime nutrizionale bloccato su proporzioni rigide ed immodificabili in macronutrienti, questi grassi sono in realta parenti neppure troppo lontani dal buon vecchio olio di fegato di merluzzo.

Omega-3 è il nome con cui vengono designati alcuni acidi grassi polinsaturi. Il termine ‘omega’ e seguito da un numero che indica la posizione del primo doppio legame (partendo dal gruppo metilico terminale). Nel gruppo degli acidi grassi polinsaturi (PUFA, dall’inglese PolyUnsaturated Fatty Acids) troviamo gli acidi grassi essenziali (Essential Fatty Acids= EFA), che devono essere apportati con i nutrienti, non essendo sintetizzabili dall’organismo. Degli EFA si conoscono oggi due gruppi di acidi grassi: omega 6 con precursore l’acido cis-linoleico (LA) ed omega 3 con precursore l’acido alfa-linolenico (ALA)

Gli EFA sembrano essere privi di qualsiasi attivita biologica diretta, che viene acquisita in seguito ad alcune modificazioni biochimiche dell’organismo. Dai precursori dei due EFA (omega 3 e omega 6) si originano numerosi metaboliti con specifiche proprieta. Dall’acido cis-linoleico ad opera della Δ6-desaturasi, si ottengono l’acido gamma linolenico (GLA) e l’acido diomo gamma linolenico (DGLA). Dall’acido alfa linolenico si generano invece, ad opera degli stessi enzimi, l’acido eicosapentenoico (EPA) e l’acido docosaesaenoico (DHA), due acidi grassi omega 3 essenziali di cui sono particolarmente ricchi alcuni pesci come il salmone e le aringhe, mentre un altro omega 3, l’acido alfa-linolenico è contenuto nelle parti verdi delle piante (foglie, lino, canapa e alghe).

Alti livelli di EPA sono correlati nell’uomo con una diminuzione della pressione arteriosa (sia sitolica che diastolica) con un marcato effetto antitrombotico. Gli omega 3 sono ritenuti importanti anche per la prevenzione di patologie cardiovascolari (dislipidemie, ipercolesterolemie, infarto) e nella prevenzione e cura delle infiammazioni (disturbi articolari, colon irritabile, asma).

Va evidenziato il fatto che quando gli omega 3 vengono apportati con dei vegetali (canapa, lino, verdure a foglie verdi) sotto forma di acido linolenico, sembrano avere minor efficacia e funzionalita di quelli derivati dai pesci. Questi studi sono stati condotti pero per lo piu sugli animali (polli), quindi la minor efficacia degli omega 3 di derivazione vegetale deve essere ulteriormente comprovata. In particolare, studi condotti sull’olio di semi di lino, ricco in acidi grassi omega-3 a catena corta (18 atomi di carbonio) acido alfa linolenico (ALA), ha dimostrato un’attivita sui polli affetti da coccidiosi minore rispetto a quella esercitata dall’olio di pesce.

L’olio di farina di pesce, fonte economica di EPA e DHA è indicato per l’alimentazione animale per incrementare i livelli di EPA e DHA nei prodotti avicoli e derivati (uova).

Alcuni studi hanno rilevato come gli omega 3, assunti regolarmente con la dieta, possano costituire un’importante prevenzione nei confronti delle patologie a carico dell’apparato cardiovascolare, oltre a risultare preziosi per le articolazioni (modulano le risposte infiammatorie). I grassi omega 3 e omega 6 originano composti ormonali detti ‘eicosanoidi’ che controllano la maggior parte delle funzioni corporee. Gli eicosanoidi, a differenza delle altre sostanze ormonali, una volta assolta la loro funzione si autodistruggono. Alcuni di loro sono considerati molto positivi per il nostro metabolismo e la nostra salute, mentre altri sono ritenuti estremamente dannosi. I grassi omega 6 sono precursori sia degli eicosanoidi buoni che di quelli cattivi, mentre gli omega 3 originano solo eicosanoidi di tipo positivo.

Alcuni effetti positivi dei grassi omega 3: controllano la pressione sanguigna; proteggono le articolazioni facilitando i movimenti articolari; svolgono un effetto benefico nella prevenzione di alcune patologie della pelle; hanno molteplici effetti benefici durante la gravidanza e l’allattamento; migliorano l’apprendimento dei bambini e le attivita cerebrali in genere.



[caption id="attachment_4654" align="aligncenter" width="688" caption="Presenza di Essential Fatty Acids (EFA) negli alimenti"][/caption]
L’alimentazione settimanale dovrebbe quindi comprendere 2 o piu razioni abbondanti di pesce (anche surgelato). Meglio optare per questi pesci: sgombro, trota, aringa, salmone, tonno e sardine.

Gli omega 3 costituiscono un’ottima soluzione per il problema dell’eccesso di colesterolo in una dieta ad elevato apporto di lipidi. E' da notare che, come gia detto, i pesci rappresentano l’unica fonte di questi grassi, perche sia i tessuti animali che quelli vegetali forniscono quasi esclusivamente acidi grassi di tipo 6 (linoleico e arachidonico). Inoltre situazioni metaboliche negative come invecchiamento, stress, alimentazione errata, fanno si che gli acidi grassi EPA e DHA non possano essere piu prodotti a partire dal loro precursore (acido alfa linolenico) alla velocita e ai quantitativi ottimali. Quindi un’alimentazione a base prevalente di pesce permette una regolare ed efficace conversione degli acidi grassi nei loro derivati attivi.

Articolo tratto da "La dieta metabolica italiana" di Marco Ceriani. Pubblicato da Sandro Ciccarelli Editore. Tutti i diritti riservati.

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