di Jerry Brainum
Sebbene il
caffè sia spesso stato ritenuto dannoso per la salute, svariati studi
confutano questa tesi. Il caffè infatti è considerato adesso un alimento
funzionale perché apporta molti benefici alla salute. Contiene numerosi
elementi nutrizionali che si ritiene promuovano la buona salute, inclusi i
flavonoidi, l’acido caffeico, l’acido nicotinico (niacina) e la trigonellina. Durante il
processo di tostatura, la trigonellina è convertita nella vitamina B complessa
niacina, prodotta in quantità che variano dai due agli 80 mg per tazza di
caffè. Il caffè apporta anche i minerali cromo e magnesio.
Ecco altri
aspetti da considerare:
• Il
caffè può prevenire le infezioni virali, esercitando al contempo effetti
antibatterici.
• Il
caffè è ricco di antiossidanti, come gli acidi caffeici e clorogenici e i polifenoli.
La pellicola interna del chicco di caffè produce una sostanza meglio
conosciuta come “pellicola argentea” o silverskin, che apporta fibre solubili e
attività antiossidante.
• Il
caffè può ridurre i sintomi dell’asma. Tra le metilxantine che si trovano nel
caffè è presente la teofillina, un broncodilatatore dei polmoni che in forma
farmaceutica è usato per curare l’asma.
• Studi
mostrano che bere caffè inibisce il diabete di tipo 249. Uno studio condotto in Olanda ha
rilevato che le persone che bevono sette o più tazze di caffè il giorno
vedevano ridotta della metà la probabilità dell’insorgere del diabete di tipo
2 rispetto ai soggetti che bevevano due tazze o meno il giorno. L’aspetto degno
di nota è che la caffeina riduce la tolleranza al glucosio e aumenta la
resistenza all’insulina, di solito
sostanze entrambe annunciatrici del diabete. Il meccanismo vede un aumento
delle catecolamine grazie all’azione della caffeina, fenomeno che porta a un
incremento degli acidi grassi ematici che interferiscono con l’assorbimento di
glucosio da parte delle cellule. D’altro canto, delle sostanze nel caffè, come
l’acido clorogenico, possono far diminuire il glucosio ematico elevato.
• Il
caffè protegge il fegato. Uno studio recente ha visto che le persone che
bevevano caffè avevano un rischio ridotto del 41 % di sviluppare il cancro del
fegato50. Il
caffè fa anche abbassare il livello elevato di enzimi del fegato51. Inibisce la cirrosi epatica sia
alcolica che non alcolica. Uno studio su 46.008 uomini, di età compresa tra i
40 e i 75 anni, ha osservato che bere dalle due alle tre tazze di caffè il
giorno faceva diminuire il rischio di calcolo biliare52.
• Studi
recenti mostrano che bere caffè apporta effetti protettivi contro il morbo di
Parkinson, una malattia degenerativa del cervello53. Altri studi mostrano effetti di
protezione contro il morbo di Alzheimer54.
• Studi
recenti indicano che l’applicazione topica di caffeina protegge le cellule
della pelle dai danni causati dalle radiazioni ultraviolette55. Un altro studio ha notato che la
caffeina può proteggere contro il cancro della pelle, un effetto ulteriormente
amplificato dalla combinazione della caffeina con l’esercizio fisico56. In entrambi gli studi il
meccanismo implicava un miglioramento dell’apoptosi, ovvero del processo di
autodistruzione delle cellule danneggiate che altrimenti si convertirebbero in
cancro. Uno studio in provetta ha scoperto che la caffeina stimola la crescita
dei capelli e contrasta gli effetti di aumento della calvizie indotti
dall’esposizione al testosterone57.
• Sebbene la
caffeina possa indurre ansia acuta in alcune persone, l’esercizio fisico blocca
rapidamente questo effetto58. Un altro
studio ha scoperto che bere una bevanda a base di caffeina dopo un esercizio fisico
intenso migliorerà il funzionamento del cervello e ridurrà l’esaurimento del
cervello causato dall’allenamento duro59.
• Uno
studio infine ha mostrato un effetto benefico del caffè sul livello di testosterone negli
uomini60.
Bibliografia
49 Salazar-Martinez, E., et al. (2004). Coffee consumption and risk for type-2 diabetes. Ann Intern Med.140:1-8.
50Bravi,F.,etal.(2007).Coffeedrink- ing and hepatocellular carcinoma risk: A meta-analysis. Hepatology. 46:430-35.
51 Homan, D.J., et al. (2006). Coffee: good, bad, or just fun? A critical review of coffee’s effects on liver enzymes. Nutr Rev. 64:43-46.
52Leitzmann,M.F.,etal.(1999).Apro- spective study of coffee consumption and the risk of symptomatic gallstone disease in men. JAMA. 281:2106-2112.
53 Asherio, A., et al. (2001). Prospective study of caffeine consumption and risk of Parkinson’s disease in men and women. Ann Neurol. 50:56-63.
54 Dall’lgna, O.P., et al. (2003). Neuroprotection by caffeine and ad- enosine A(2A) receptor blockade of B- amyloid neurotoxicity. Brit J Pharmacol. 138:1207-1209.
55 Koo, S.W., et al. (2007). Protection from photodamage by topical application of caffeine after ultraviolet radiation. Brt J Dermatol. 156:957-64.
56 Ping-Lu, Y., et al. (2007). Voluntary ex- ercise together with oral caffeine markedly stimulates UBV light-induced apoptosis and decreases tissue fat in SKH-1 mice. PNAS. 104:12936-12941.
57 Fischer, T.W., et al. (2007). Effect of caffeine and testosterone on the prolifera- tion of human hair follicles in vitro. Int J Dermatol. 46:27-35.
58 Youngstedt, S.D., et al. (1998). Acute exercise reduces caffeine-induced anxio- genesis. Med Sci Sports Exer. 30:740-45.
59 Hogervost, E., et al. (1999). Caffeine improves cognitive performance after strenuous physical exercise. Int J Sports Med. 20:354-361.
60 Svartberg, J., et al. (2003). The as- sociations of age, lifestyle factors, and chronic disease on testosterone levels in men: The Tromso study. Eur J Endocrinol. 149:145-52.
Articolo pubblicato su IRONMAN allegato ad OLYMPIAN'S NEWS n° 94, pag 89 da Sandro Ciccarelli Editore Srl. Tutti i diritti riservati. Powered by Olympian’s News - Clicca qui per abbonarti!
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