del Dott. Mauro Di Pasquale
Le
vitamine e i minerali, usati largamente dagli atleti e dalla gente comune, sono
utili per correggere carenze specifiche che interferiscono con la prestazione fisica
massima (per es. carenze di tiamina, vitamina C, sodio e soprattutto ferro) e possono
essere utili alla presenza di alcune condizioni (per es. negli atleti che si
allenano a lungo al caldo possono essere presenti maggiori fabbisogni di sodio,
potassio, magnesio e ferro).
I
processi metabolici, compresa la produzione importantissima di energia,
dipendono non solo dai macronutrienti (proteine, grassi e carboidrati) ma anche
dai micronutrienti. Molte vitamine e minerali agiscono come coenzimi e
cofattori vitali nella generazione di energia cellulare. Per esempio, le
funzioni mitocondriali sono compromesse dall’assunzione alimentare insufficiente
di vitamine B e/o dall’aumento dei fabbisogni di vitamina B.
Oggigiorno, nel
mondo industrializzato, le carenze gravi che provocano malattie serie sono
piuttosto rare, le carenze marginali di vitamine e minerali, invece, sono
comuni.
Queste carenze sono dovute a molti fattori diversi, comprese diete carenti
(dovute per es. al dimagrimento, a pasti affrettati e a scelte alimentari insalubri),
disturbi alimentari, stress emotivo e psicologico (compresa l’attività fisica
intensa), stili di vita insalubri (compresi fumare e l’abuso cronico di alcol),
alcune malattie, malassorbimento e metabolismo anormale. Sebbene sia noto che
carenze gravi producono malattie note, anche le carenze leggere di macronutrienti
possono causare una riduzione del benessere e affaticamento generale, minore
resistenza alle infezioni, maggiore incidenza di varie malattie e prestazione fisica
e mentale ridotta.
Alcuni
minerali e vitamine hanno mostrato di essere importanti per la prestazione
atletica. Per esempio, uno studio ha esaminato l’effetto dell’integrazione di
tiamina sull’affaticamento indotto dall’attività fisica. Gli autori hanno
concluso che in una valutazione soggettiva della fatica su 30 punti, l’integrazione
con tiamina ha ridotto notevolmente l’aumento del glucosio ematico nel gruppo
con tiamina normale e ha ridotto notevolmente il numero delle carenze dopo l’attività
fisica.
La vitamina B6 è un cofattore essenziale necessario per il metabolismo delle
proteine e un integratore utile da assumere con qualsiasi prodotto proteico. La
dose normale per gli atleti è 25 mg al giorno. In
uno studio, carenze marginali di tiamina, riboflavina, vitamina B6 e vitamina
C, hanno prodotto una riduzione della prestazione fisica. Uno studio recente ha osservato gli
effetti della carenza di zinco sulla prestazione fisica e ha scoperto che la
carenza di zinco alimentare era associata a problemi cardiorespiratori e a
problemi metabolici durante l’attività fisica.
Inoltre,
è stato mostrato che l’attività fisica è influenzata dalle carenze marginali ma
l’attività fisica stessa compromette lo status dei micronutrienti. Per esempio,
è stato scoperto che i livelli di riboflavina restano stabili se non è svolta
attività fisica, però si riducono con l’attività fisica. In uno studio è stato scoperto
che i livelli di riboflavina diminuivano con l’aumentare dell’attività fisica e
che questi livelli si normalizzavano quando era aumentata la riboflavina alimentare.

In un’analisi dell’alimentazione dei
bambini e degli adolescenti impegnati in attività sportive di alto livello, gli
autori hanno consigliato l’integrazione con minerali e vitamine. Si pensa che
le perdite per perspirazione possano essere associate carenze di minerali e le
carenze di vitamine riguardano le vitamine B1, B2, B6, B9, B12, C e D38.
Articolo tratto da OLYMPIAN'S NEWS n° 92, pagg 42-43. Pubblicato in Italia da Sandro Ciccarelli Editore. Tutti i diritti riservati. Clicca qui per abbonarti!
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