26 ottobre 2012

La glutammina è un aiuto ergogeno?

di Jerry Brainum

Alcuni dei benefici che la glutammina offre ai bodybuilder ed agli atleti di forza e potenza comprendono la massimizzazione della risposta immunitaria, la facilitazione della sintesi proteica muscolare attraverso un effetto di idratazione cellulare e la facilitazione del ripristino delle riserve muscolari di glicogeno esaurite attraverso l’attività fisica ad alta intensità. Uno studio ha mostrato che la glutammina può favorire anche una marcata risposta di rilascio di ormone della crescita, soprattutto se assunta prima di coricarsi.

Il meccanismo per tutto ciò necessita di cambiamenti nell’equilibrio acido/basico del corpo. La maggiore acidità che si verifica durante l’attività anaerobica ad alta intensità, come i tipici allenamenti del bodybuilding, modifica l’attività degli enzimi muscolari coinvolti nella produzione energetica. Questa maggiore acidità muscolare è percepita come una sensazione di bruciore che di solito si verifica alla fine di una serie svolta utilizzando il sistema anaerobico lattacido; la sensazione di bruciore, derivante da una produzione di acido lattico superiore alla capacità di smaltimento dello stesso da parte del corpo, annuncia  la fine della serie. Dato che la glutammina può avere un’attività di tamponamento dell’acidità, qualcuno ha pensato che durante l’attività fisica anaerobica lattacida la glutammina possa produrre degli effetti ergogeni di incremento del lavoro prodotto.

Questa teoria è stata messa alla prova in uno studio recente che ha coinvolto 6 sollevatori di pesi. Un’ora prima dell’allenamento i soggetti hanno ingerito o la glutammina o un altro amminoacido, la glicina, con una dose di 0,3 mg per chilogrammo di peso corporeo. Alcuni dei soggetti invece hanno bevuto un placebo. La dose di glutammina era in media pari a 23 g. Poi i soggetti hanno fatto 2 serie di leg press fino all’incapacità totale, seguite da 2 serie di distensione su panca fino all’incapacità totale.

I risultati non hanno mostrato differenze nel numero di ripetizioni fatte dai tre diversi gruppi. Cosa interessante, anche se gli autori dello studio stavano lavorando sulla premessa che la glutammina possa dare dei benefici ergogeni attraverso la riduzione dei livelli di acidità muscolare indotti dall’attività fisica, poi non hanno misurato questi livelli nei soggetti del test. Dato che la glutammina non ha avuto effetti evidenti sull’aumento del lavoro prodotto, hanno pensato che i risultati parlassero da soli.

Nonostante la mancanza di effetti a breve termine della glutammina mostrata da questo studio, gli autori indicano che questi risultati non vanno ad inficiare i possibili benefici della glutammina per gli atleti che svolgono un’attività fisica regolare. Gli autori dicono che tutti gli altri effetti dimostrati della glutammina, come il rafforzamento del sistema immunitario, l’aumento del volume muscolare e un generale effetto anticatabolico nel muscolo, in particolare durante le fasi di recupero tra allenamenti e nel corso della notte, possono offrire benefici a lungo termine estremamente significativi.

Bibliografia: Antonio J, et al. The effects of high-dose glutamine ingestion on weightlifting performance. J Strength Cond Res 2002;16:157-160.

Articolo tratto da “Applied Metabolics Volume 5“, pubblicato in Italia da Sandro Ciccarelli Editore. Tutti i diritti riservati.

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