20 dicembre 2019

Sulla creatina estere


Scienza dell’alimentazione

di Jerry Brainum


Nella moltitudine di integratori alimentari in vendita, nessuno può vantare la stessa mole di dati scientifici associati alla creatina. Dalla sua introduzione nel mercato alla fine degli anni ’80, nelle riviste scientifiche sono apparsi tantissimi articoli osannanti i benefici della creatina. Non tutti gli studi hanno mostrato un chiaro effetto positivo della creatina per gli scopi atletici, però la maggior parte sì. Secondo questi studi, l’indicazione è che la creatina integrativa produrrà una buona risposta nel 70% circa di quelli che usano l’integratore. Del 30% di quelli che non rispondono, la maggior parte assume quantità considerevoli di carne rossa e altri alimenti naturalmente ricchi di creatina, perciò hanno già fatto gradualmente il carico di creatina nei muscoli.

     La creatina è una sostanza naturale prodotta dal corpo partendo da tre amminoacidi: arginina, metionina e glicina. La gran parte della sintesi di creatina si verifica nel fegato, secondariamente nei reni e nel pancreas. In media il corpo sintetizza 1 g di creatina al giorno, mentre solitamente un altro grammo è derivato dalle fonti alimentari. Tutta la creatina in commercio è ottenuta attraverso un procedimento di sintesi.

     Come detto, la ricerca sui benefici della creatina è imponente. Uno studio ha valutato tutti gli studi esistenti a riguardo degli integratori alimentari efficaci per le persone impegnate nell’allenamento per la forza, concludendo che solo due integratori avevano sufficienti dati concreti per dimostrarne l’efficacia. Uno era la creatina, l’altro era un derivato degli amminoacidi, vale a dire l’HMB.
     Recentemente, alcuni studi hanno scoperto altri usi potenziali della creatina in ambito medico, come la cura di alcune malattie neurologiche e anche come tipo di nootropo, cioè stimolatore del cervello, per le persone sane. Cerco di tenermi aggiornato su tutte le ricerche pubblicate sulla creatina, perciò sono rimasto sbalordito quando recentemente ho sentito parlare di una forma di creatina che mi era totalmente sconosciuta.

     Questa forma si chiama creatina etil-estere. Forse avete notato che attualmente un grosso numero di pubblicità sta propagandando questa nuova forma di creatina come molto superiore alla più comune creatina monoidrato. Le pubblicità dicono che la creatina estere è almeno 40 volte più efficiente di altre forme di creatina. Si dice anche che sia più solubile nell’acqua e che non si degrada in soluzione, come fanno altre forme di creatina. Altro presunto vantaggio della creatina estere è che grazie alle sue eccezionali capacità di assorbimento basta assumerne molta meno. A sua volta, ciò si traduce nella totale assenza di effetti collaterali spesso attribuiti ad altre forme di creatina, come gonfiore, problemi gastrointestinali, crampi muscolari e così via.

     Quindi, qual è la verità sugli integratori di creatina estere? Per rispondere a questa domanda è necessario prima capire cosa fa la parte estere della creatina. Il processo di produzione di una creatina estere prevede di far reagire la creatina monoidrato con l’alcol in un ambiente acido. Ciò elimina l’attaccamento dell’acqua alla creatina e cambia i suoi effetti di assorbimento. Generalmente, gli esteri sono più solubili nel grasso, compreso il grasso presente nelle membrane cellulari. Ecco perché spesso gli steroidi anabolizzanti iniettabili ad azione prolungata sono esteri. L’attacco estere aumenta la dispersione e l’assorbimento del farmaco nel corpo e aumenta il suo livello di attività.
     Potreste pensare che, viste le tante promesse spettacolari riguardo questa nuova forma di creatina integrativa, ci sia un numero considerevole di studi a sostegno di queste affermazioni. In realtà, al momento, esistono esattamente zero studi pubblicati sulla creatina etil-estere. Perciò, tutti ci chiediamo da dove originano le tante promesse sulla creatina estere. Quello che ho trovato è stata una richiesta di brevetto per la creatina estere.

     Secondo questa richiesta di brevetto, la creatina estere è stata sviluppata da due persone di Omaha, Nebraska. Nel descrivere le ragioni del perché richiedono il brevetto per la creatina estere, gli inventori affermano che altre forme di creatina sono scarsamente assorbite nelle soluzioni acquose, arrivando ad appena l’1-14% di assorbimento. Per questa ragione sono necessarie grandi quantità di creatina, di minimo 5 g o un cucchiaino circa. Spesso le grandi dosi di creatina necessarie per l’assorbimento nel corpo causano gli effetti collaterali suddetti e spesso lamentati.
     La richiesta di brevetto espone anche che altre forme di creatina hanno scarsa solubilità membranosa, che significa che non possono penetrare velocemente le barriere lipidiche, come le membrane cellulari. Anche l’acidità dello stomaco rappresenta una barriera naturale formidabile per l’assorbimento della creatina, trasformando gran parte della creatina assunta in inutile creatinina, un sottoprodotto inerte del metabolismo della creatina.

     Le cose cambiano con la creatina estere, dicono gli inventori. L’estere agisce come legame protettivo per la creatina, proteggendola dalla degradazione nel difficile ambiente acido dello stomaco. Superato lo stomaco, gli enzimi presenti nel rivestimento intestinale e nel sangue, esterasi, liberano la creatina dall’estere, producendo creatina bioattiva, che poi arriva nei muscoli dove è assorbita. In questo modo è assorbita molta più creatina, permettendo così a dosi molto più piccole di creatina estere di esercitare un effetto metabolico maggiore rispetto ai normali integratori di creatina. Viste le sue caratteristiche di assorbimento nel corpo, gli autori definiscono la creatina estere un “pronutriente”.

     La maggiore capacità di assorbimento della creatina estere permette di ridurre la dose media a soli 2 g. Grazie al suo tasso di assorbimento vicino al 100%, con la creatina estere non è necessario svolgere la fase di carico, dicono gli inventori. Sembra tutto bellissimo ma quanto sono vere queste affermazioni?

     Quando ho interrogato due dei più noti ricercatori sulla creatina (nessuno dei quali è legato in alcun modo alle aziende che vendono creatina), entrambi hanno ammesso che non avevano mai sentito parlare degli integratori di creatina estere. Uno ha confutato la nozione che altre forme di creatina siano difficili da assorbire, affermando che la creatina monoidrato è “altamente assorbibile”. Questi ricercatori non hanno dato molta importanza all’ipotesi che la maggiore liposolubilità faccia molta differenza per la creatina, perché il limite dell’assorbimento muscolare della creatina riguarda la proteina che trasporta la creatina nei muscoli, che è influenzata principalmente dal sodio. Entrambi i ricercatori hanno concluso che poiché non ci sono ricerche che confermano le stravaganti affermazioni sulla creatina estere, quanto detto nella propaganda per il prodotto sono solo trovate pubblicitarie.

     La nuova creatina in forma estere è soltanto un altro stratagemma per sottrarre denaro ai consumatori? Credo che sia troppo presto per dirlo. Vorrei vedere degli studi che confrontano direttamente la creatina estere con gli integratori classici di creatina monoidrato. Oppure alcuni studi che dimostrano in via definitiva che la creatina estere è più assorbibile di altre forme di creatina. Le parole non costano nulla, chiunque può dire qualsiasi cosa. Dimostrare quanto si afferma è un’altra storia. Una richiesta di brevetto non costituisce una prova accettabile.

     Gli inventori della creatina estere hanno richiesto anche un altro brevetto correlato alla creatina estere che riguarda l’uso della creatina estere come sostanza antinfiammatoria. Gli inventori dicono che la creatina riduce l’infiammazione in modo diverso rispetto ai farmaci usati solitamente allo stesso scopo. A differenza di quei farmaci, la creatina estere non causa effetti collaterali e può tornare utile per qualsiasi problema che presenta un elemento di infiammazione. Probabilmente la creatina estere esercita un’attività antiossidante che induce una riduzione di mediatori conosciuti dell’infiammazione nel corpo. La creatina non è mai stata usata a questo scopo perché ne sarebbero necessarie quantità enormi. Però, in considerazione del presunto maggiore assorbimento della creatina estere, non sono più necessarie dosi enormi per curare i problemi infiammatori.
     Se anche un solo aspetto della creatina estere dimostra di essere vero, cioè quello della stabilità in soluzione, il prodotto sarebbe utilissimo. Tutte le forme attuali di creatina si degradano rapidamente in creatinina in una soluzione o liquido. Se la creatina estere resta stabile nei liquidi, sarebbe utile per l’uso nelle bevande già pronte e altre forme liquide.

     Gira voce che la Food and Drug Administration (FDA) stia già esaminando attentamente la creatina estere. Qualcuno pensa che la caratteristica estere dell’integratore crei un’attività troppo simile a quella farmaceutica. Se ciò si dimostrasse vero, la possibile popolarità della creatina estere avrebbe i giorni contati, perché probabilmente la FDA ne ordinerà la rimozione dal mercato per “proteggere” i consumatori.



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