Scienza dell’alimentazione
di Jerry Brainum
Nella moltitudine di integratori alimentari in
vendita, nessuno può vantare la stessa mole di dati scientifici associati alla
creatina. Dalla sua introduzione nel mercato alla fine degli anni ’80, nelle
riviste scientifiche sono apparsi tantissimi articoli osannanti i benefici
della creatina. Non tutti gli studi hanno mostrato un chiaro effetto positivo
della creatina per gli scopi atletici, però la maggior parte sì. Secondo questi
studi, l’indicazione è che la creatina integrativa produrrà una buona risposta
nel 70% circa di quelli che usano l’integratore. Del 30% di quelli che non
rispondono, la maggior parte assume quantità considerevoli di carne rossa e
altri alimenti naturalmente ricchi di creatina, perciò hanno già fatto
gradualmente il carico di creatina nei muscoli.
La creatina
è una sostanza naturale prodotta dal corpo partendo da tre amminoacidi:
arginina, metionina e glicina. La gran parte della sintesi di creatina si
verifica nel fegato, secondariamente nei reni e nel pancreas. In media il corpo
sintetizza 1 g di creatina al giorno, mentre solitamente un altro grammo è
derivato dalle fonti alimentari. Tutta la creatina in commercio è ottenuta
attraverso un procedimento di sintesi.
Come detto,
la ricerca sui benefici della creatina è imponente. Uno studio ha valutato
tutti gli studi esistenti a riguardo degli integratori alimentari efficaci per
le persone impegnate nell’allenamento per la forza, concludendo che solo due
integratori avevano sufficienti dati concreti per dimostrarne l’efficacia. Uno
era la creatina, l’altro era un derivato degli amminoacidi, vale a dire l’HMB.
Recentemente,
alcuni studi hanno scoperto altri usi potenziali della creatina in ambito
medico, come la cura di alcune malattie neurologiche e anche come tipo di
nootropo, cioè stimolatore del cervello, per le persone sane. Cerco di tenermi
aggiornato su tutte le ricerche pubblicate sulla creatina, perciò sono rimasto
sbalordito quando recentemente ho sentito parlare di una forma di creatina che
mi era totalmente sconosciuta.
Questa forma
si chiama creatina etil-estere. Forse avete notato che attualmente un grosso
numero di pubblicità sta propagandando questa nuova forma di creatina come
molto superiore alla più comune creatina monoidrato. Le pubblicità dicono che
la creatina estere è almeno 40 volte più efficiente di altre forme di creatina.
Si dice anche che sia più solubile nell’acqua e che non si degrada in
soluzione, come fanno altre forme di creatina. Altro presunto vantaggio della
creatina estere è che grazie alle sue eccezionali capacità di assorbimento
basta assumerne molta meno. A sua volta, ciò si traduce nella totale assenza di
effetti collaterali spesso attribuiti ad altre forme di creatina, come gonfiore,
problemi gastrointestinali, crampi muscolari e così via.
Quindi, qual
è la verità sugli integratori di creatina estere? Per rispondere a questa
domanda è necessario prima capire cosa fa la parte estere della creatina. Il
processo di produzione di una creatina estere prevede di far reagire la
creatina monoidrato con l’alcol in un ambiente acido. Ciò elimina
l’attaccamento dell’acqua alla creatina e cambia i suoi effetti di
assorbimento. Generalmente, gli esteri sono più solubili nel grasso, compreso il
grasso presente nelle membrane cellulari. Ecco perché spesso gli steroidi
anabolizzanti iniettabili ad azione prolungata sono esteri. L’attacco estere
aumenta la dispersione e l’assorbimento del farmaco nel corpo e aumenta il suo
livello di attività.
Potreste
pensare che, viste le tante promesse spettacolari riguardo questa nuova forma
di creatina integrativa, ci sia un numero considerevole di studi a sostegno di
queste affermazioni. In realtà, al momento, esistono esattamente zero studi
pubblicati sulla creatina etil-estere. Perciò, tutti ci chiediamo da dove
originano le tante promesse sulla creatina estere. Quello che ho trovato è
stata una richiesta di brevetto per la creatina estere.
Secondo
questa richiesta di brevetto, la creatina estere è stata sviluppata da due
persone di Omaha, Nebraska. Nel descrivere le ragioni del perché richiedono il
brevetto per la creatina estere, gli inventori affermano che altre forme di
creatina sono scarsamente assorbite nelle soluzioni acquose, arrivando ad
appena l’1-14% di assorbimento. Per questa ragione sono necessarie grandi
quantità di creatina, di minimo 5 g o un cucchiaino circa. Spesso le grandi
dosi di creatina necessarie per l’assorbimento nel corpo causano gli effetti
collaterali suddetti e spesso lamentati.
La richiesta
di brevetto espone anche che altre forme di creatina hanno scarsa solubilità
membranosa, che significa che non possono penetrare velocemente le barriere
lipidiche, come le membrane cellulari. Anche l’acidità dello stomaco
rappresenta una barriera naturale formidabile per l’assorbimento della
creatina, trasformando gran parte della creatina assunta in inutile creatinina,
un sottoprodotto inerte del metabolismo della creatina.
Le cose
cambiano con la creatina estere, dicono gli inventori. L’estere agisce come
legame protettivo per la creatina, proteggendola dalla degradazione nel
difficile ambiente acido dello stomaco. Superato lo stomaco, gli enzimi
presenti nel rivestimento intestinale e nel sangue, esterasi, liberano la
creatina dall’estere, producendo creatina bioattiva, che poi arriva nei muscoli
dove è assorbita. In questo modo è assorbita molta più creatina, permettendo
così a dosi molto più piccole di creatina estere di esercitare un effetto
metabolico maggiore rispetto ai normali integratori di creatina. Viste le sue
caratteristiche di assorbimento nel corpo, gli autori definiscono la creatina
estere un “pronutriente”.
La maggiore
capacità di assorbimento della creatina estere permette di ridurre la dose
media a soli 2 g. Grazie al suo tasso di assorbimento vicino al 100%, con la
creatina estere non è necessario svolgere la fase di carico, dicono gli
inventori. Sembra tutto bellissimo ma quanto sono vere queste affermazioni?
Quando ho
interrogato due dei più noti ricercatori sulla creatina (nessuno dei quali è
legato in alcun modo alle aziende che vendono creatina), entrambi hanno ammesso
che non avevano mai sentito parlare degli integratori di creatina estere. Uno
ha confutato la nozione che altre forme di creatina siano difficili da assorbire,
affermando che la creatina monoidrato è “altamente assorbibile”. Questi
ricercatori non hanno dato molta importanza all’ipotesi che la maggiore
liposolubilità faccia molta differenza per la creatina, perché il limite
dell’assorbimento muscolare della creatina riguarda la proteina che trasporta
la creatina nei muscoli, che è influenzata principalmente dal sodio. Entrambi i
ricercatori hanno concluso che poiché non ci sono ricerche che confermano le
stravaganti affermazioni sulla creatina estere, quanto detto nella propaganda
per il prodotto sono solo trovate pubblicitarie.
La nuova
creatina in forma estere è soltanto un altro stratagemma per sottrarre denaro
ai consumatori? Credo che sia troppo presto per dirlo. Vorrei vedere degli
studi che confrontano direttamente la creatina estere con gli integratori
classici di creatina monoidrato. Oppure alcuni studi che dimostrano in via
definitiva che la creatina estere è più assorbibile di altre forme di creatina.
Le parole non costano nulla, chiunque può dire qualsiasi cosa. Dimostrare
quanto si afferma è un’altra storia. Una richiesta di brevetto non costituisce
una prova accettabile.
Gli
inventori della creatina estere hanno richiesto anche un altro brevetto
correlato alla creatina estere che riguarda l’uso della creatina estere come
sostanza antinfiammatoria. Gli inventori dicono che la creatina riduce
l’infiammazione in modo diverso rispetto ai farmaci usati solitamente allo
stesso scopo. A differenza di quei farmaci, la creatina estere non causa effetti
collaterali e può tornare utile per qualsiasi problema che presenta un elemento
di infiammazione. Probabilmente la creatina estere esercita un’attività
antiossidante che induce una riduzione di mediatori conosciuti
dell’infiammazione nel corpo. La creatina non è mai stata usata a questo scopo
perché ne sarebbero necessarie quantità enormi. Però, in considerazione del
presunto maggiore assorbimento della creatina estere, non sono più necessarie
dosi enormi per curare i problemi infiammatori.
Se anche un
solo aspetto della creatina estere dimostra di essere vero, cioè quello della
stabilità in soluzione, il prodotto sarebbe utilissimo. Tutte le forme attuali
di creatina si degradano rapidamente in creatinina in una soluzione o liquido.
Se la creatina estere resta stabile nei liquidi, sarebbe utile per l’uso nelle
bevande già pronte e altre forme liquide.
Gira voce
che la Food and Drug Administration (FDA) stia già esaminando attentamente la
creatina estere. Qualcuno pensa che la caratteristica estere dell’integratore
crei un’attività troppo simile a quella farmaceutica. Se ciò si dimostrasse
vero, la possibile popolarità della creatina estere avrebbe i giorni contati,
perché probabilmente la FDA ne ordinerà la rimozione dal mercato per
“proteggere” i consumatori.
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