di Jerry Brainum
In
uno studio di qualche anno fa, un gruppo di ricercatori ha separato gli effetti di
ossidazione dei grassi prodotti normalmente dall’attività fisica e li ha
confrontati con quello che accade bevendo tè verde prima dell’allenamento1. Lo
studio, suddiviso in due parti, è stato condotto su 12 uomini giovani con età
media di 26 anni. Nella prima parte, i soggetti hanno assunto una capsula
contenente ingredienti equivalenti a 3,5 tazze di tè verde per 3 volte al
giorno, l’ultima delle quali un’ora prima dell’allenamento. Altri soggetti,
invece, hanno ricevuto un placebo contenente farina di mais.
L’allenamento consisteva
in 30 minuti di cyclette a un’intensità pari al 60% del ritmo cardiaco
massimo; infatti, studi precedenti hanno mostrato che un’attività fisica a
bassa intensità come questa è ottimale per l’ossidazione dei grassi. Nella
seconda parte dello studio, 11 di questi soggetti sono stati sottoposti a un
esame per la tolleranza del glucosio assunto oralmente, prima e dopo avere assunto
capsule di tè verde.
Nei
soggetti che hanno assunto le capsule, il contributo dei grassi al dispendio
energetico durante l’attività fisica è stato del 17% superiore rispetto a
quelli che avevano assunto il placebo. Questo livello di ossidazione
dei grassi è di gran lunga superiore a quello registrato normalmente durante
l’attività fisica e ciò indica chiaramente che il tè verde fa effetto.
La
seconda parte dello studio ha mostrato che il tè verde ha aumentato la
sensibilità all’insulina del 13%, il che riduce del 15% la risposta insulinica
a un carico di glucosio. Sappiamo
che il tè verde regola il metabolismo del glucosio. Infatti, esso aumenta
l’attività del GLUT4, il trasportatore principale del glucosio nei muscoli, e già
questo aumenta la sensibilità all’insulina. Inoltre, esso si comporta come i
recettori cellulari leganti l’insulina, incrementando l’assorbimento del
glucosio nelle cellule.
Favorendo l’ossidazione, piuttosto che il deposito dei grassi,
il tè verde riduce l’aumento del grasso intramuscolare, il che è molto
importante perché questo tipo di grasso può anche provocare resistenza
all’insulina (anche se questo non avviene in chi si allena regolarmente). Per
quanto riguarda l’ossidazione dei grassi, uno dei meccanismi comprende
l’inibizione di un enzima che disgrega le catecolamine, come la noradrenalina,
che partecipano all’ossidazione dei grassi. Prolungando l’attività delle
catecolamine, l’ossidazione dei grassi aumenta.
Un altro studio, questo eseguito su cellule lipidiche isolate, ha scoperto che il tè verde può inibire lo sviluppo di nuove cellule lipidiche2. Il meccanismo comprende l’inibizione dell’enzima GPDH e del PPAR-gamma, una proteina che aumenta il grasso corporeo. Nelle cellule lipidiche, il tè verde agisce come un ossidante, ma questo è positivo perché attiva l’AMPK, una proteina che stimola l’ossidazione dei grassi nei muscoli durante l’attività fisica.
Il
tè verde non è un brucia-grassi miracoloso e assumerlo attraverso integratori
non da la licenza di mangiare quello che si vuole. È, però, un sussidio
alimentare che aumenta l’ossidazione dei grassi. Inoltre, a differenza di molti
altri cosiddetti “bruciagrassi”, per lo meno le proprietà del tè verde sono sostenute da un numero significativo di ricerche.
Bibliografia
1 Venables,
M.C., et al. (2008). Green tea extract ingestion, fat oxidation, and glucose
tolerance in humans. Am J Clin Nutr. 87:778-784.
2 Seuk-Moon,
H., et al. (2007). Inhibitory effect of epigallocatechin-3-gallate on lipid accumulation
of 3T3-L1 cells. Obesity. 15:2571-2582.
Articolo pubblicato su IRONMAN allegato ad OLYMPIAN'S NEWS n° 96, pag 24 da Sandro Ciccarelli Editore Srl. Tutti i diritti riservati. Powered by Olympian’s News - Clicca qui per abbonarti!
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