di Marianne Karinch
Quasi tutti i professionisti osservano un periodo di off-season durante il quale ricaricano e ritemprano corpo e spirito per mezzo di alimenti e tecniche d’allenamento che non consumerebbero o seguirebbero durante la stagione agonistica. Questo non significa che si crogiolano e si lasciano andare a mangiare bomboloni ripieni di crema. Lo scenario più probabile è che provano alcune pratiche nutrizionali diverse con alimenti ed integratori differenti per vedere se possono aiutare maggiormente i loro obiettivi atletici durante la preparazione.
Un piccolo aumento di peso corporeo può essere il prezzo da pagare, ma molti atleti lo considerano parte integrante di un completo processo di recupero.
Un piccolo aumento di peso corporeo può essere il prezzo da pagare, ma molti atleti lo considerano parte integrante di un completo processo di recupero.
Senza distinguere tra atleti professionisti e dilettanti avidi di gloria, può servirvi interrompere di tanto in tanto la vostra solita dieta e riconsiderare gli alimenti che ingerite in base al vostro stato di salute e alla vostra prestazione atletica. L’invecchiamento, un aumento o una riduzione dello stress, cambiamenti collegati ad una malattia cronica, nuovi protocolli d’allenamento – ognuna di queste variabili può portarvi a voler cercare qualche cambiamento. Gli studi clinici sugli alimenti per lo sport sono un altro motivo per ripassare in rassegna quello che mangiate allo scopo di migliorare la prestazione atletica.
L’off-season non è necessariamente un momento per indulgere nei vizi. Può essere il periodo giusto per depurarsi – eliminando tutti gli integratori tranne quelli essenziali per la salute. Lori Bowden, famosa triatleta che ha partecipato all’Ironman, stacca completamente ogni genere di integratore durante l’off-season, quando riduce di molto l’attività fisica. Ritiene che se non ci si allena intensamente non c’è ragione valida per usarli.
L’off-season può anche essere il tempo più indicato per sperimentare, con la possibilità di testare prodotti nuovi o adottare un approccio diverso alla dieta. Considerate quanto dice Barry Sears, l’ideatore della dieta a Zona: “Gli atleti dovrebbero essere sempre alla ricerca ed alla scoperta di quello che va bene per la loro biochimica. Non ci sono diete giuste o diete sbagliate, ma c’è una dieta corretta dal punto di vista ormonale per la propria biochimica individuale”.
Articolo liberamente tratto da “Diete progettate per gli atleti” di Marianne Karinch. Pubblicato in Italia da Sandro Ciccarelli Editore. Tutti i diritti riservati.
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