di Josè Antonio e Jeffrey Stout
Le proteine, o protidi (dal greco protos,
"primario"), sono tra i composti organici più complessi e sono i
costituenti fondamentali di tutte le cellule animali e
vegetali. Esse rappresentano un ampio gruppo di composti organici formati
da sequenze di aminoacidi legate tra loro attraverso legami peptidici.
Possiamo immaginare gli aminoacidi come i mattoni per la costruzione delle proteine ed i legami peptidici come il collante che li tiene uniti tra loro. Le proteine esprimono la maggior parte dell'informazione genetica: In base alla loro funzione possono essere distinte in: enzimi, proteine di trasporto, proteine contrattili, proteine strutturali, proteine di difesa, proteine regolatrici ed ormoni.
Possiamo immaginare gli aminoacidi come i mattoni per la costruzione delle proteine ed i legami peptidici come il collante che li tiene uniti tra loro. Le proteine esprimono la maggior parte dell'informazione genetica: In base alla loro funzione possono essere distinte in: enzimi, proteine di trasporto, proteine contrattili, proteine strutturali, proteine di difesa, proteine regolatrici ed ormoni.
Le proteine sono soggette ad un continuo processo di
demolizione e sintesi, il turnover proteico, attraverso il quale l'organismo è
in grado di rinnovare continuamente quelle logorate sostituendole con nuovo
materiale proteico. Questo processo permette all'organismo di rimpiazzare
gli aminoacidi utilizzati a scopo energetico e di depositarne
eventualmente di nuovi per rinforzare determinati tessuti (ad esempio in
seguito ad 'esercizio fisico intenso).
Le sostanze che costituiscono le proteine sono gli
amminoacidi. Anche se la funzione principale delle proteine, per quanto
riguarda gli sport di forza e potenza, è fornire questi amminoacidi necessari
per mantenere uno stato anabolico (uno stato di crescita), ci sono momenti in
cui le proteine possono essere effettivamente usate come fonte energetica.
Solitamente questo fenomeno si verifica quando ci si trova in uno stato di
esaurimento dei carboidrati come quando si segue una dieta povera di
carboidrati o quando ci si allena continuamente per oltre due ore.
Comunque, quello che la maggior parte dei bodybuilder vuole
ottenere è mantenere il livello assolutamente più alto possibile di anabolismo
(costruzione muscolare). Dato che uno dei componenti delle proteine è la
molecola di azoto (16% della proteina), gli scienziati misurano il livello
anabolico attraverso il bilancio azotato. Quando si mangiano le proteine si
assume, fra le altre cose, azoto; perciò, se si vuole aumentare la massa
muscolare è necessario assumere più azoto (proteine) di quello che si disgrega.
Un bilancio azotato positivo si verifica quando l’assunzione proteica supera la
degradazione proteica. Il contrario di ciò, un bilancio azotato negativo, si
verifica quando non si consumano abbastanza proteine; cioè si espelle con le
urine più azoto di quanto se ne sia consumato con la dieta.
La dose giornaliera consigliata (RDA) di 0,8 g di proteine
per chilogrammo di peso corporeo (circa 80 g per una persona di 90 kg) è troppo
bassa per gli atleti. Anche se durante l’attività fisica la disgregazione
delle proteine muscolari aumenta, nelle 24 ore successive l’attività con
opposizione di resistenza o l’attività aerobica si verifica un aumento
significativo della sintesi di proteine muscolari. Le ricerche attuali indicano
che 1,8-2,2 grammi per chilogrammo di massa magra al giorno (146-180 g per una
persona di 90 kg con il 10% di grasso) sono ciò di cui hanno bisogno quelli
interessati a mettere su un po’ di massa muscolare (Lemon et ali, 1997).
Nel
mondo reale molti atleti, specialmente i bodybuilder, consumano fino a 2,5 g di
proteine per chilogrammo di massa magra. Il bisogno di proteine extra si basa
sulla nozione che il surplus di amminoacidi sia necessario per riparare le
fibre muscolari infortunate e per favorire i guadagni di massa muscolare.
Quantità ulteriormente superiori di proteine (alcune riviste indicano dosaggi
superiori ai 3 grammi per kg di massa magra) mentre possono essere utilizzate a
scopo plastico da chi assume farmaci steroidei, difficilmente possono risultare
utili all'atleta natural che, da tali grandi assunzioni, rischia solo di
ingrassare.
Secondo Rennie e Tipton (2000), “Non è dimostrato che
l’attività fisica abituale aumenti i fabbisogni proteici; però il metabolismo
proteico può diventare più efficiente in seguito all’allenamento”. Inoltre,
Wolfe (2000) dice, “Non è possibile formare una posizione di consenso a
riguardo dei benefici degli integratori proteici o di amminoacidi per
l’attività fisica”. Il disaccordo fra gli scienziati è comune e accettato
nell’ambito della comunità scientifica ma gli atleti non possono aspettare che
gli scienziati arrivino a un consenso per determinare se dovrebbero aumentare
la loro assunzione proteica oltre la RDA. Forse un giorno vedremo le mele
galleggiare nell'aria, ma non riscriveremo le leggi di Newton prima che questo
accada.
La pratica di consumare più proteine dell’RDA è piuttosto
comune fra gli atleti di forza e potenza, anzi rappresentano quasi due
sinonimi. Quindi, o stanno completamente sbagliando e sprecando i loro soldi
oppure consumare grosse quantità di proteine può dare veramente dei benefici.
Si può quanto meno affermare che se questa pratica non avesse nessuna utilità
sarebbe scomparsa insieme ad altri integratori fasulli come il boro, i
testicoli di toro macinati e l’acido ferulico.
Adesso esaminiamo il perché l’assunzione di proteine extra può essere utile. Dopo una sessione
di esercizi con opposizione di resistenza la sintesi proteica muscolare resta
elevata per 24-48 ore (MacDougall et ali, 1995; Tipton e Wolfe, 2001).
Avrebbe quindi senso dire che per aumentare la massa muscolare totale sarebbe
necessario fornire amminoacidi esogeni. Fondamentalmente deve esserci un aumento netto delle
proteine muscolari attraverso l’acquisizione di queste proteine da qualche
parte (cioè dalla dieta). Secondo Tarnopolsky et ali (1992) gli atleti di forza
e potenza devono consumare approssimativamente 1,975 g di proteine al giorno
per chilogrammo di massa magra (160 g per una persona di 90 kg con il 10% di
grasso corporeo).
Questa indicazione è pari a più del doppio del fabbisogno
degli individui inattivi, sedentari. Per evitare rischi, molti atleti consumano
ancora più proteine e le riviste di bodybuilding natural più popolari
consigliano ai bodybuilder di consumare addirittura 2,5 g per chilogrammo di
massa magra. Esatto, ben 202 g per una persona di 90 kg, più del doppio
dell’RDA per una persona inattiva. Perché un atleta necessiterebbe di queste
proteine extra? Due le ragioni: la prima è per riparare le fibre muscolari
danneggiate in seguito all’attività fisica e la seconda è per fornire gli
amminoacidi extra necessari per promuovere l’ipertrofia dei muscoli
scheletrici. Gli studi del dott. Lemon hanno verificato l’aumento dei
fabbisogni di proteine alimentari nelle persone attive (Lemon et ali,
1997; Lemon, 1998, 2000).
Istruzioni per l’uso
Consumare proteine oltre l’RDA è certamente non dannoso per
gli atleti sani (vedere “Precauzioni”). Sarebbe perciò appropriato che gli
atleti di forza e potenza consumino, come mantenimento, almeno 1,75 g
di proteine per chilogrammo di massa magra al giorno (142 g per una persona di
90 kg con il 10% di grasso). Le fonti migliori di proteine sono il manzo, il
pollo, il pesce, il maiale e una serie di polveri sostitutive di pasto che contengono varie combinazioni di
proteina del siero del latte, caseina o proteina della soia.
Poortmans e Dellalieux (2000) hanno studiato gli effetti di
un’assunzione proteica alta e media nei bodybuilder ed in fighters ben
allenati. I soggetti hanno effettuato prelievi di sangue e di urina e hanno
registrato l’assunzione alimentare per sette giorni. Nonostante le maggiori
concentrazioni ematiche di acido urico e di calcio, la filtrazione renale della
creatina, dell’urea e dell’albumina nel gruppo di bodybuilder che seguivano la
dieta ricca di proteine era normale. Cosa interessante, il bilancio azotato di
entrambi i gruppi è diventato positivo quando l’assunzione proteica giornaliera
ha superato mediamente gli 1,40 g per chilogrammo di massa magra.
Secondo questi scienziati, “Sembra che un’assunzione
proteica inferiore ai 3 gr/kg massa magra/giorno non danneggi la funzione
renale negli atleti ben allenati, come indicato dalle misurazioni della
funzione renale usate in questi studi”.
In pratica, non è dimostrato che negli individui normali e
sani l’assunzione di grosse quantità di proteine alimentari sia dannosa. In uno
studio interessante sugli animali, Zaragoza et ali (1987) hanno somministrato
alle cavie una dieta composta per l’80% da proteine per oltre metà della loro
vita e non sono stati riscontrati effetti negativi di questa assunzione
proteica molto alta. Altri presunti rischi per la salute comprendono un
maggiore tasso di espulsione del calcio dovuto all’alto consumo proteico.
Questo significa che se mangiate troppe proteine perdete massa ossea e vi
mettete sulla strada dell’osteoporosi, giusto? Sbagliato! Secondo uno
studio pubblicato nel Journal of Bone Mineral Research (Hannan et
ali, 2000), “Un’assunzione proteica più bassa era fortemente legata alla
perdita ossea nei siti di densità minerale del femore (anca) e della colonna
vertebrale”.
I ricercatori affermano anche che, “assunzioni più alte di
proteine animali sembrano non influenzare negativamente lo scheletro…”. Perciò,
la maggiore assunzione proteica non conduce all’osteoporosi e per gli atleti
una dieta ricca di proteine non sembra produrre effetti danneggianti.
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