4 novembre 2016

La verità sui bloccanti della miostatina

Scienza dell’alimentazione

di Jerry Brainum

Anni fa su molte riviste di bodybuilding americane circolava una pubblicità che prometteva che adesso era possibile “andare oltre il proprio potenziale genetico”. Una lettura attenta di queste pubblicità ha rivelato che il prodotto in questione è un bloccante naturale della miostatina. Di solito le pubblicità presentavano fotografie di animali mostruosi, come tori pieni di muscoli o topi grandi il doppio dei loro simili. Questi animali erano nati senza i geni che codificano la miostatina oppure erano stati modificati geneticamente per bloccare l’attività della miostatina.
La miostatina, scoperta nel 1997, è una proteina presente naturalmente nel corpo che agisce per inibire la crescita muscolare. Favorisce anche l’accumulo di grasso riducendo i livelli di leptina, un’altra proteina coinvolta nella sintesi del grasso. I ricercatori pensano che la miostatina funzioni inibendo gli effetti di cellule satelliti speciali necessarie per la riparazione e la crescita muscolare. Quando la miostatina è bloccata o assente, il muscolo sembra crescere a un ritmo senza precedenti. Nell’industria dell’integrazione si è subito capito quali potevano essere i benefici di produrre un bloccante naturale della miostatina.

In breve è emerso un candidato: la cytoseira canariensis, un’alga marina marrone. Uno studio pubblicato in un’oscura rivista bulgara di fisiologia ha scoperto che quest’alga sembrava legarsi alla miostatina, bloccandone l’attività. Il problema è che l’esperimento è stato condotto in vitro. Non sono stati condotti studi sull’uomo per capire come l’alga interagisce con la miostatina nel corpo umano.

Questi piccoli dettagli, come la mancanza di dati sull’uomo, non hanno scoraggiato alcune aziende avide che hanno subito lanciato l’alga sul mercato, reclamizzandola come la soluzione per chi sperimenta guadagni muscolari lenti o per chi vuole andare oltre il proprio potenziale genetico. Le pubblicità lasciavano intendere che l’uso dell’integratore produce risultati simili a quelli osservati negli animali senza miostatina: muscoli massicci con poco o zero grasso corporeo, cioè la manna del bodybuilding.

Poco dopo l’arrivo sul mercato di questo integratore per la miostatina, ho contattato un ricercatore della Johns Hopkins University che aveva scoperto la miostatina per chiedergli della potenziale utilità del nuovo integratore. Il ricercatore ha espresso scetticismo e ha detto che la ricerca sulla miostatina era ancora agli albori e le implicazioni del blocco della proteina negli esseri umani non erano ancora note. Ha detto che anche nel caso in cui l’integratore agisse come pubblicizzato, sarebbe prematuro metterlo in vendita.

Però, nel corso del tempo l’iniziale eccitamento per gli integratori bloccanti la miostatina si è sgonfiato. È possibile che questi integratori non funzionino affatto? Un nuovo studio risponde a questa domanda e spiega perché questi integratori hanno visto ridursi la loro popolarità1.

Allo studio hanno partecipato 22 uomini non allenati, assegnati casualmente al gruppo placebo o al gruppo con bloccante della miostatina. Gli uomini si sono allenati tre volte la settimana per 12 settimane e hanno assunto 1.200 mg al giorno di un bloccante della miostatina in commercio, tratto dall’alga marrone. La dose usata nello studio era la dose consigliata per l’integratore.

I risultati alla conclusione dello studio di 12 settimane non hanno mostrato alcuna attività di blocco della miostatina da parte dell’integratore e nessuna variazione per quanto riguarda la forza, i guadagni muscolari o le riduzioni di grasso. Perché il bloccante della miostatina non ha funzionato?

È stato scoperto che nel corpo c’è un’altra proteina, la follistatina, che lavora per inibire la miostatina. L’integratore bloccante la miostatina interferiva con l’attività di questa proteina bloccandola e ciò impediva l’inibizione della miostatina nel corpo. Perciò, l’integratore lavorava contro di sé, vanificando la sua stessa attività.

Gli autori hanno rilevato alcuni punti deboli dello studio. Uno riguarda l’uso di soggetti non allenati. Questi soggetti potrebbero non reagire all’integratore nel modo in cui reagiscono atleti più esperti. Un altro problema riguarda la dose, che può essere stata insufficiente per bloccare efficacemente la miostatina. D’altra parte, considerando il meccanismo individuato per spiegare perché il bloccante della miostatina non ha funzionato, si può dire che questo tipo di integratori funziona meglio in provetta che nel corpo umano, dove ci sono meccanismi più complessi che governano l’attività della miostatina.

In questo caso, la lezione da ricordare è che non bisogna mai fidarsi delle promesse fatte per integratori non avvalorati da studi sull’uomo che ne dimostrano l’efficacia. I consumatori devono guardarsi dalle promesse stravaganti fatte per integratori che non si fondano su dati scientifici confermati.

Articolo pubblicato su Olympian's News / Iron Man all rights reserved / tutti i diritti riservati

EBook di Jerry Brainum: 
Natural Anabolics
Scienza dell'alimentazione senza censura

Nessun commento:

Posta un commento