di Jerry Brainum

La ricerca si incentra su fibroblasti isolati (cellule del tessuto connettivo), ottenuti da un legamento collaterale mediale, un legamento del ginocchio facile alle lesioni. Le cellule vennero esposte per 4 giorni ad un acido grasso omega-6 (acido arachidonico ovvero acido eicosatetraenoico) o altresì ad un acido grasso omega-3, l’acido eicosapentaenoico (EPA), per subire poi una ferita al giorno. Ambedue gli acidi grassi risultarono accelerare il processo di riparazione cellulare, a confronto di una sostanza di controllo durante le prime 72 ore. Tuttavia, gli acidi grassi omega-6, che sono generalmente di natura infiammatoria, ridussero la formazione del collagene e la deposizione proteica totale, mentre gli acidi grassi omega-3 mostrarono effetti opposti aumentando, in pratica, la formazione di collagene (indice di un processo di guarigione più rapido) e la formazione delle proteine.

Mentre l’organismo è in grado di trasformare l’acido alfa-linoleico, presente, tra l’altro, nell’olio di lino, in EPA, questa conversione non è altrettanto efficiente. Ai precisi fini terapeutici, come l’effetto di cicatrizzazione dei legamenti evidenziato in questo particolare studio, otterreste dei risultati migliori se ricorrerete ad un integratore preformato di olio di pesce omega-3 o se consumaste delle maggiori quantità di pesci ricchi di questo acido grasso: salmone, sardine, merluzzo e pesce azzurro.
Articolo tratto da “Applied Metabolics Volume 2“, pubblicato in Italia da Sandro Ciccarelli Editore. Tutti i diritti riservati.
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