16 aprile 2013

Piruvato: una sostanza per dimagrire e costruire i muscoli

 del dott. George L. Redmon.

Robert T. Stanko, M.D., dell'University of Pittsburgh Medical Center sostiene che “Il piruvato aumenta l’ossidazione lipidica (cioè agisce come brucia grassi) ed arresta la sintesi, o formazione, dei grassi stessi”. Finora sembra una cosa buona! Dal punto di vista chimico, l’acido piruvico è un cheto acido con tre atomi di carbonio che l’organismo produce durante gli stadi finali della glicolisi (cioè la disgregazione enzimatica del glucosio, che è una forma di carboidrato, a opera di agenti chimici chiamati fosfati). I fosfati producono l’acido piruvico (o lattico) e l’energia che è, poi, immagazzinata nella molecola energetica adenosina trifosfato, o ATP.

In poche parole, il piruvato è prodotto durante il metabolismo (o digestione) di amidi e zuccheri, ed è quell’importante sostanza che attiva il meccanismo metabolico chiamato ciclo di Krebs, in cui processi chimici ed enzimatici portano alla produzione di ATP e/o dei suoi precursori diretti per alimentare l’allenamento. In pratica, il piruvato funziona un po’ come la chiave d’avvio della vostra macchina. Stanko ha scoperto che il piruvato ha aumentato significativamente la durata e ha ridotto notevolmente l’affaticamento muscolare indotto dall’attività fisica.

La capacità del piruvato di potenziare la durata, l’energia e la prestazione atletica è direttamente collegata al fatto che esso facilita il trasporto del glucosio verso le cellule muscolari mediante il processo di estrazione del glucosio. Inoltre, il piruvato riduce l’uso del glicogeno muscolare. Come forse sapete, il glicogeno è immagazzinato nel fegato e nel tessuto muscolare scheletrico ed è usato come fonte di energia di riserva. In questo modo, il piruvato vi permette di allenarvi più a lungo e di  migliorare la vostra prestazione, moltiplicando i guadagni. Svariati studi indicano che il piruvato favorisce l’uso dell’energia immediata, o di riserva, sia nei corridori che nei bodybuilder.

Una delle scoperte più interessanti sul piruvato è che questa sostanza tiene sotto controllo il riaccumulo di grasso corporeo, senza ridurre i livelli proteici. Infatti, assumendolo per tre settimane, i soggetti hanno perso il 48% di grasso in più rispetto a quelli che non avevano ricevuto l’integratore. In uno studio collegato con disegno doppio cieco e gruppo di controllo placebo, durato sei settimane 26 soggetti sovrappeso sono stati suddivisi in due gruppi che hanno ricevuto un integratore di piruvato oppure un placebo. Tutti i soggetti si sono allenati per 45-60 minuti, tre giorni a settimana con sessioni di aerobica e di powerlifting. Alla fine delle sei settimane, il gruppo piruvato ha sperimentato una riduzione significativa del peso e del grasso corporeo pari, rispettivamente, a –1,2 kg e –2,5 kg.

Il piruvato tiene sotto controllo il riaccumulo di
grasso corporeo senza ridurre i livelli proteici.
Riuscire a minimizzare l’ossidazione del tessuto muscolare è essenziale per proteggere il tessuto magro e accelerare il recupero. Gli esperti di sport e medicina sportiva consigliano di assumere antiossidanti come vitamina C ed E, selenio, CoQ10, acido alfa lipoico, glutamina e, ora, anche piruvato che può aiutare a prevenire e alleviare le infiammazioni risultanti dall’ossidazione muscolare indotta dall’allenamento, riducendo, quindi, la disgregazione e l’indolenzimento muscolare.

Pur avendo dato ottimi risultati anche da solo, il piruvato rilascia effetti molto maggiori se combinato con la creatina. Recentemente, i ricercatori della Appalachian State University della Carolina del Nord hanno osservato che i soggetti che avevano assunto piruvato di calcio e creatina monoidrato hanno mostrato un maggiore aumento della massa corporea, della massa magra e del numero massimo di ripetizioni di squat e distensioni su panca, rispetto a chi aveva ricevuto un placebo. Inoltre, i ricercatori hanno osservato che chi aveva assunto sia piruvato che creatina ha sperimentato più guadagni di massa e composizione corporea, oltre a un maggiore aumento della forza massima rispetto a chi aveva assunto solo una di queste sostanze. 

Articolo tratto da Olympian's News n° 113, pagg. 33. Pubblicato da Sandro Ciccarelli Editore. Tutti i diritti riservati. Clicca qui per abbonarti!

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