Robert T. Stanko, M.D.,
dell'University of Pittsburgh Medical Center sostiene che “Il piruvato aumenta
l’ossidazione lipidica (cioè agisce come brucia grassi) ed arresta la sintesi, o
formazione, dei grassi stessi”. Finora sembra una cosa buona! Dal punto di vista
chimico, l’acido piruvico è un cheto acido con tre atomi di carbonio che l’organismo
produce durante gli stadi finali della glicolisi (cioè la disgregazione
enzimatica del glucosio, che è una forma di carboidrato, a opera di agenti
chimici chiamati fosfati). I fosfati producono l’acido piruvico (o lattico) e l’energia
che è, poi, immagazzinata nella molecola energetica adenosina trifosfato, o
ATP.
In poche parole, il
piruvato è prodotto durante il metabolismo (o digestione) di amidi e zuccheri,
ed è quell’importante sostanza che attiva il meccanismo metabolico chiamato
ciclo di Krebs, in cui processi chimici ed enzimatici portano alla produzione
di ATP e/o dei suoi precursori diretti per alimentare l’allenamento. In
pratica, il piruvato funziona un po’ come la chiave d’avvio della vostra
macchina. Stanko ha scoperto che il piruvato ha aumentato significativamente la
durata e ha ridotto notevolmente l’affaticamento muscolare indotto dall’attività
fisica.
La capacità del piruvato di potenziare la durata, l’energia e la
prestazione atletica è direttamente collegata al fatto che esso facilita il
trasporto del glucosio verso le cellule muscolari mediante il processo di
estrazione del glucosio. Inoltre, il piruvato riduce l’uso del glicogeno
muscolare. Come forse sapete, il glicogeno è immagazzinato nel fegato e nel
tessuto muscolare scheletrico ed è usato come fonte di energia di riserva. In
questo modo, il piruvato vi permette di allenarvi più a lungo e di migliorare la vostra prestazione,
moltiplicando i guadagni. Svariati studi indicano che il piruvato favorisce l’uso
dell’energia immediata, o di riserva, sia nei corridori che nei bodybuilder.
Una
delle scoperte più interessanti sul piruvato è che questa sostanza tiene sotto
controllo il riaccumulo di grasso corporeo, senza ridurre i livelli proteici. Infatti, assumendolo per tre settimane, i soggetti hanno perso il 48% di grasso
in più rispetto a quelli che non avevano ricevuto l’integratore. In uno studio
collegato con disegno doppio cieco e gruppo di controllo placebo, durato sei
settimane 26 soggetti sovrappeso sono stati suddivisi in due gruppi che hanno
ricevuto un integratore di piruvato oppure un placebo. Tutti i soggetti si sono
allenati per 45-60 minuti, tre giorni a settimana con sessioni di aerobica e di
powerlifting. Alla fine delle sei settimane, il gruppo piruvato ha sperimentato
una riduzione significativa del peso e del grasso corporeo pari,
rispettivamente, a –1,2 kg e –2,5 kg.
Il piruvato tiene sotto controllo il riaccumulo di grasso corporeo senza ridurre i livelli proteici. |
Pur avendo
dato ottimi risultati anche da solo, il piruvato rilascia effetti molto maggiori
se combinato con la creatina. Recentemente, i ricercatori della Appalachian
State University della Carolina del Nord hanno osservato che i soggetti che
avevano assunto piruvato di calcio e creatina monoidrato hanno mostrato un
maggiore aumento della massa corporea, della massa magra e del numero massimo
di ripetizioni di squat e distensioni su panca, rispetto a chi aveva ricevuto
un placebo. Inoltre, i ricercatori hanno osservato che chi aveva assunto sia
piruvato che creatina ha sperimentato più guadagni di massa e composizione
corporea, oltre a un maggiore aumento della forza massima rispetto a chi aveva
assunto solo una di queste sostanze.
Articolo tratto da Olympian's News n° 113, pagg. 33. Pubblicato da Sandro Ciccarelli Editore. Tutti i diritti riservati. Clicca qui per abbonarti!
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