2 marzo 2016

Perché esistono gli integratori alimentari?

del Dott. Fred Hatfield 


Quando si pensa agli integratori alimentari, si è portati a collegarli con maggiore facilità alle medicine piuttosto che agli alimenti. Questo fatto dipende in parte dal loro stesso aspetto, visto che molti integratori sono venduti sotto forma di compresse e capsule, in parte dalla loro origine, dal momento che inizialmente il loro impiego fu circoscritto all’ambiente clinico. In realtà gli integratori alimentari dovrebbero a tutti gli effetti essere considerati come alimenti, anzi super alimenti e super nutrienti, non farmaci.


Secondo il Dietary Supplement Health and Education Act, approvato dal Congresso degli Stati Uniti nel 1994, gli integratori alimentari costituiscono una categoria a sé. Questa legge, oltre a creare questa categoria separata, fece distribuire ai consumatori una maggiore quantità di materiale informativo e didattico. Però impedì che i produttori facessero affermazioni sulle virtù terapeutiche, anche se fossero state accurate e scientificamente dimostrate. In generale la legge del 1994 è stata ben accettata dai medici e dai nutrizionisti perché la nuova categoria degli integratori alimentari ha contribuito a ridurre la zona d’ombra tra alimenti e farmaci.

La nascita della categoria degli integratori alimentari come categoria a sé ha richiesto in ogni caso molto tempo. Per molti decenni sono stati infatti usati solo nelle applicazioni mediche. I dottori e i nutrizionisti clinici nutrivano i pazienti con speciali soluzioni nel quadro dei loro sforzi complessivi di riportarli in salute. Queste soluzioni endovena portavano miscele di sostanze nutritive come gli aminoacidi direttamente nel torrente ematico del paziente. Oggigiorno, i medici prescrivono gli integratori per una moltitudine di motivi connessi alla salute. I primi sono i pazienti postoperatori, i bambini, gli anziani e le donne in gravidanza. Oltre a questo, molti ospedali hanno adottato l’uso degli integratori alimentari per accelerare la guarigione dato che ricerche recenti hanno dimostrato che i pazienti post-operati ai quali venivano somministrati alcuni integratori come la glutammina recuperavano rapidamente.


Il successo di queste applicazioni cliniche tuttavia non catapultò automaticamente gli integratori sul mercato di massa. Anzi, non vennero eseguite ricerche serie fino agli anni Cinquanta ed anche allora inizialmente i ricercatori potevano impiegare animali da laboratorio e non uomini. Questa prima embrionale ricerca fornì, ad ogni modo, molte conoscenze sull’alimentazione, la crescita e la salute degli animali da laboratorio; una volta che si erano messe alla prova le ipotesi, vennero fatte le formulazioni per l’uomo. Tra le prime formulazioni c’erano quelle che poi sono state conosciute come diete chimicamente definite. Queste diete, che non erano davvero niente più che pasti liquidi contenenti profili completi di aminoacidi, vitamine, sali minerali, acidi grassi e altri nutrienti necessari per la vita, portarono infine allo sviluppo dei primi prodotti collegati all’alimentazione che passarono dall’ambiente clinico al supermercato (come i pasti liquidi per la riduzione del peso corporeo).

Negli anni Sessanta il settore dell’alimentazione umana ricevette un forte impulso dalla ricerca nutrizionale condotta nel contesto del programma spaziale. Quando gli scienziati della National Aeronautics and Space Administration (NASA) si preparavano ad inviare gli astronauti nello spazio per la prima volta, non avevano idea di come avrebbe reagito in un ambiente con assenza di gravità il sistema digestivo umano. Inoltre volevano essere certi che gli astronauti seguissero diete nutrizionalmente complete, ma avevano bisogno di ridurre la quantità di sottoprodotti del corpo durante le missioni. Per la prima volta vennero destinati fondi economici agli scienziati affinché impiegassero nei loro studi individui sani e atletici e si concentrassero sui modi per massimizzare la performance. 

Dato che gli astronauti erano soggetti a numerosi esperimenti che richiedevano rilievi periodici del loro peso corporeo, dei valori ematici e del dispendio energetico, si raccolsero alla fine molte informazioni importantissime sull’alimentazione e la fisiologia umana.

Dagli anni Sessanta in poi l’impiego di integratori alimentari si è diffuso sempre più. Si sviluppano continuamente nuove categorie di prodotti mentre i ricercatori continuano a scoprire quanto l’integrazione delle sostanze nutrienti possa dare benefici alla salute e alla performance.

Una delle prime categorie di integratori sportivi fu quella delle bevande per l’aumento della massa muscolare magra. Questi prodotti sono usati dai bodybuilder, dagli atleti in genere e dagli adolescenti che desiderano aumentare di peso. Esiste anche un’emergente sottocultura di persone che non sono atleti ma che usano questi integratori per motivi di salute. Quasi tutti oggi nei paesi occidentali in un momento della propria vita usano gli integratori, ed il fenomeno va costantemente crescendo. L’alimentazione sportiva rappresenta una delle categorie di integratori più ampie ed in veloce espansione, dal momento che gli atleti sanno di poter migliorare la propria performance inserendo i super alimenti nel complesso del proprio programma di alimentazione.


Articolo tratto da “Nutrizione dinamica per la massima performance di Daniel Gastelu e Fred Hatfield. Pubblicato in Italia da Sandro Ciccarelli Editore.

Powered by Olympian’s News - Clicca qui per abbonarti!



Scegli su www.olympianstore.it gli integratori delle migliori marche!
Troverai anche attrezzi, accessori, abbigliamento, scarpe da palestra e libri.
WWW.OLYMPIANSTORE.IT: tutto quello che serve per l'allenamento!

Nessun commento:

Posta un commento