di Jerry Brainum
Il famoso allenatore Vince Gironda spesso consigliava di
ingoiare varie compresse di fegato ogni due ore per motivi anabolici, mentre
Barry Sears, biochimico che ha creato il programma alimentare Zona, osserva che
la chimica ematica cambia ogni quattro ore, e questo spiega perché è essenziale
consumare un pasto in questo intervallo.
Inoltre, fare pasti
ridotti e più frequenti ha una serie di benefici per la salute: infatti, più è
piccolo il pasto, minore è il rilascio di insulina e cortisolo (entrambe le
sostanze, infatti, aumentano dopo i pasti, mentre il testosterone si riduce). Mantenere
bassi i livelli di insulina e cortisolo tende a limitare la sintesi di grasso
corporeo e tenere sotto controlla l’insulina porta anche a stabilizzare
maggiormente il livello di glucosio ematico che, a sua volta, previene le
abbuffate.
I pasti più ridotti, ma ricchi di sostanze nutritive tendono a
smorzare l’aumento della sintesi dei grassi che risulta dai pasti più abbondanti. Alcuni studi suggeriscono persino che più spesso si mangia, minori sono i
lipidi nel sangue quali il colesterolo, e quindi minore è il rischio di
malattie cardiovascolari. Anche altri ormoni entrano in gioco in relazione alla
frequenza dei pasti, come, fra gli altri, la leptina, il GLP-1 e la
colecistochinina.
Ridurre il numero abituale di pasti ha effetti negativi sulla
composizione del corpo? Alcuni ricercatori francesi hanno esaminato la
questione in uno studio che ha coinvolto 24 uomini giovani, tutti con un peso
nella media. Per 28 giorni, metà del gruppo ha consumato quattro pasti al
giorno e l’altra metà tre; i pasti differivano solamente per il fatto che il
gruppo dei quattro pasti ne consumava uno nel pomeriggio. Infine, nel tempo, i
soggetti hanno aggiunto o eliminato un pasto dal loro programma dietetico.
Aggiungere un pasto non
ha provocato cambiamenti, ma eliminarne uno ha causato un aumento del grasso
corporeo e dei livelli di leptina misurati a sera inoltrata. Una lieve diminuzione dell’attività
fisica spiegava la minore quantità di calorie bruciate, ma nei soggetti che
avevano eliminato un pasto aumentava anche l’assorbimento dei grassi nel corso
degli altri pasti e questo, insieme alla minore attività fisica, li portava a
guadagnare grasso corporeo.
Altri studi mostrano che, dopo periodi di minore consumo
alimentare, si osserva una tendenza a consumare più grassi, come se il corpo
stesse cercando di bilanciare il deficit di calorie. Dato che i grassi hanno
una concentrazione calorica più elevata sia dei carboidrati che delle proteine,
la ragione dell’aumento del peso è evidente. Lo studio non distingueva, però,
fra i vari tipi di grassi, né prendeva in considerazione l’influenza dell’aumento
dell’attività fisica, o anche della combinazione delle sostanze nutritive: se,
ad esempio, i soggetti avessero aumentato la loro attività fisica, le calorie
aggiuntive negli altri pasti sarebbero state ossidate e non ci sarebbero stati
guadagni di grasso.
Anche se le proporzioni delle sostanze nutritive non sono state
discusse, è probabile che il guadagno di grasso corporeo avrebbe potuto essere
evitato se i soggetti che eliminavano il pasto avessero ridotto i carboidrati,
assumendo che l’assorbimento dei grassi fosse aumentato. Questo avrebbe favorito
un maggiore utilizzo dei grassi come fonte di energia, evitando, ancora una
volta, l’aumento di grasso. Infine, alcune forme di grassi, quali i grassi
trans e quelli saturi, tendono a stimolare la resistenza insulinica, che
favorisce i guadagni di grasso, mentre altri grassi più benigni come gli omega-3
non solo non incoraggiano l’aumento di grasso, ma aiutano anche a eliminarlo.
Bibliografia: Chapelot, D., et al. (2006).
Consequence of omitting or adding a meal in man on body composition, food
intake, and metabolism. Obesity. 14:215-227.
Articolo tratto da IRONMAN integrato su Olympian’s News n° 84, pag. 24. Pubblicato da Sandro Ciccarelli editore. Tutti i diritti sono riservati. Clicca qui per abbonarti!
Articolo tratto da IRONMAN integrato su Olympian’s News n° 84, pag. 24. Pubblicato da Sandro Ciccarelli editore. Tutti i diritti sono riservati.
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