di Rehan Jalali

Esistono tre categorie, o serie, di prostaglandine:
- Le prostaglandine della Serie 1, in particolare le PGE1, esercitano molti effetti positivi per gli atleti: esercitano effetti anabolici, favoriscono la termogenesi, aumentano l’espulsione renale di sodio e acqua e prevengono i coaguli di sangue.
- Le prostaglandine di Serie 2 esercitano gli effetti opposti, in quanto sembrano stimolare il rilascio di substrati energetici disgregando le proteine strutturali, causando la ritenzione di sale e acqua e favorendo la coagulazione del sangue. La natura cerca sempre di mantenere un equilibrio in questi processi. In una situazione di emergenza, il corpo reagisce per garantirvi la sopravvivenza nell’immediato: la pressione ematica aumenta e si rende disponibile l’energia di cui il corpo ha bisogno (serie 1). Quando il pericolo è superato, il corpo cerca di risparmiare energia (serie 2). Una cosa interessante è che le prostaglandine, sia serie 1 sia serie 2, sono derivate dallo stesso precursore, l’acido linoleico (omega-6), mentre le prostaglandine serie 3 sono derivate dall’acido linolenico (omega-3).
- Le prostaglandine serie 3 sono importanti non per le loro azioni bensì per la loro capacità di ridurre il ritmo di formazione delle prostaglandine serie 2. Quindi, le prostaglandine serie 1 favoriscono la prestazione, le prostaglandine serie 2 ostacolano la prestazione, le prostaglandine serie 3 bloccano la formazione delle prostaglandine serie 2. Ovviamente, gli atleti devono assumere EFA che favoriscono la produzione di prostaglandine serie 1 e serie 3.

Articolo tratto da “Guida per i consumatori di integratori per lo sport” di Rehan Jalali e Stephen Adelè. Pubblicato in Italia da Sandro Ciccarelli Editore. All Rights Reserved.
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