di Jerry Brainum

Un dibattito attualmente in corso che riguarda sia la proteina della soia che gli isoflavoni è se possano influire negativamente sui livelli ormonali maschili. Non si tratta di un’ipotesi irragionevole, dal momento che la struttura degli isoflavoni è molto simile a quella dell’estrogeno. Tuttavia, come già sottolineato in precedenza, gli isoflavoni tendono ad agire più in qualità di antiestrogeni che in veste di estrogeni attivi, sia nell’uomo che nella donna.

Sia i carboidrati che gli isoflavoni della soia determinarono, se ingeriti da soli, un leggero aumento di una forma debole di estrogeno, l’estrone, ma, se assunti insieme, ne ridussero i livelli. La proteina della soia, gli isoflavoni e i carboidrati della soia non produssero significativi effetti su altri ormoni maschili, includendo tra questi l’estradiolo (estrogeno), il DHEA-S, il testosterone, il progesterone o la prolattina.
In conclusione, questo studio mostra che l’ingestione di isoflavoni o di proteine della soia non ha effetti controproducenti sui valori ormonali maschili né promuove effetti collaterali legati agli estrogeni, come la ginecomastia, ovvero sviluppo di un seno maschile.
Articolo tratto da “Applied Metabolics Volume 2“, pubblicato in Italia da Sandro Ciccarelli Editore. Tutti i diritti riservati.
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