Tratto da Nutrition Science
a cura di Jerry Brainum
Benché tutti i
nutrienti siano importanti per accrescere la massa muscolare e la forza, non c’è
dubbio che quelli maggiormente associati alla massa siano le proteine. Per
anni, molti scienziati hanno fiduciosamente affermato che per gli atleti è
sufficiente l’apporto proteico del sedentario tipico, ma studi più recenti mostrano
che, invece, gli atleti hanno bisogno di una quantità più elevata di proteine
per sostenere la maggiore crescita muscolare.
Secondo le interviste, molti bodybuilder agonisti assumono dosi elevatissime
di proteine e alcuni affermano di assumerne addirittura 600 g al giorno e
oltre. L’obiettivo, secondo loro, è mantenere un bilancio azotato positivo, poiché questo
stimola un effetto anabolico nei muscoli. Studi condotti su soggetti dilettanti
(cioè non agonisti), mostrano invece che una dose pari a 1,6-1,8 g di proteine per
chilogrammo di peso corporeo è ampiamente sufficiente per mantenere il bilancio azotato
positivo: questo significa che
un uomo di 90 kg dovrebbe assumere 144-162 g di proteine al giorno, una
quantità molto lontana dai 600 g consigliati da alcuni atleti.

Quello che accade effettivamente alle proteine in
eccesso è l’ossidazione nel fegato, con conseguente escrezione da parte dei
reni dei prodotti di scarto dell’azoto, sotto forma di urea. Normalmente, in
presenza di una quantità sufficiente di fluidi, i reni non hanno alcun problema
a gestire questo carico extra. Quindi se mangiate molte proteine cercate di bere elevate quantità di acqua, anche 8/10 litri al giorno.

Un
problema con gli studi spesso citati che consigliano un apporto proteico
maggiore per gli atleti che si allenano duramente è che essi sono stati
condotti su soggetti non allenati, oppure su atleti dilettanti: nessuno di
questi gruppi, però, ha molto in comune con gli atleti agonisti, che, di
regola, si allenano molto più intensamente e che, spesso, si superallenano.
Uno studio recente ha esaminato il
fabbisogno proteico reale degli atleti agonisti (1), utilizzando 23 atleti
universitari di potenza e di forza esperti (per la maggior parte giocatori di
football, velocisti e lanciatori, con almeno due anni di allenamento
alle spalle). Nei sei mesi precedenti all’inizio dello studio, nessuno di essi
aveva fatto uso di agenti anabolizzanti.
I soggetti sono stati sottoposti a un programma
di sollevamento pesi durato 12 settimane, con 4 giorni di allenamento a
settimana seguendo una routine split. I soggetti sono stati suddivisi in tre
gruppi, a seconda dell’apporto proteico previsto dal loro programma dietetico:
1) Hanno
assunto 1,4 g di proteine per chilogrammo di peso corporeo al giorno, una
quantità minore di quella raccomandata. Questa dose, comunque, è quasi il
doppio di quella consigliata alle persone più attive che non praticano attività
fisica (pari a 0,8 g di proteine per chilogrammo di peso corporeo).
2) Hanno
assunto la dose di proteine raccomandata, pari a 1,6-1,8 g per chilogrammo
3) Hanno
assunto circa 2 grammi di proteine per chilogrammo di peso corporeo al giorno, una
quantità leggermente superiore a quella raccomandata
I soggetti hanno tutti assunto una
quantità di calorie inferiore a quella richiesta dal loro livello di attività e
questo è importante perché l'assunzione delle proteine è direttamente collegata
con l'apporto calorico totale.

Stranamente i ricercatori hanno giudicato questi guadagni non significativi e
hanno concluso che assumere più proteine della dose raccomandata, pari a 1,6
1,8 g per kilogrammo di peso corporeo, non dia risultati significativi. Hanno
però affermato che se il programma dietetico avesse previsto un apporto
calorico maggiore i risultati avrebbero potuto essere diversi. Le proteine infatti
sono direttamente collegate alle calorie: meno calorie si assumono maggiore è
la necessità di proteine aggiuntive per garantire una risposta anabolica nei
muscoli.
Un altro aspetto che non è stato considerato dello studio è che i carboidrati
riducono l'uso delle proteine e anche questo effetto è direttamente collegato
al fabbisogno proteico durante l'allenamento.In breve quando si riducono i carboidrati è necessario aumentare le proteine.

Entrambi i regimi proteici
hanno fatto ridurre i livelli ematici di colesterolo, ma solo quello con più
proteine ha portato la perdita di peso corporeo. In nessun soggetto si è
rilevato un cambiamento della composizione corporea, ma solo quelli che
assumevano l'apporto proteico normale hanno sperimentato un aumento del flusso
sanguigno nelle arterie.
Lo studio non ha spiegato perché questo non è accaduto
nel gruppo con apporto proteico normale e non in quello con apporto superiore,
ma gli autori hanno suggerito che un regime proteico anormale favorisce una
dilatazione dei vasi sanguigni. Questo può essere collegato con l'aumento della
produzione di ossido di azoto nel rivestimento delle arterie: il precursore
diretto della sintesi dell'ossido di azoto è l'amminoacido arginina, e una dose
minore di questa sostanza provocata da un apporto proteico ridotto può fare
entrare più arginina nel sangue. Si sa che quantità elevate di arginina per via
orale solo per la maggior parte degradate da un enzima epatico.
In sostanza la quantità di proteine adeguata per stimolare la crescita muscolare in chi si allena con i pesi è si superiore a quella prevista per le persone sedentarie, ma non così elevata come alcuni bodybuilder agonisti sostengono. Probabilmente la loro capacità di assimilare quantitativi così elevati di proteine è correlata alla massiccia assunzione di farmaci anabolizzanti. Per un atleta Natural è più che ragionevole limitare il consumo a circa 2 grammi di proteine per kg di massa magra al giorno.
Bibliografia
1) Hoffman,
J.R., et al. (2006). Effect of protein intake on strength, body composition and
endocrine changes in strength/power athletes. J Int Sco Sports Nutr. 3:12-18.
2) Ferrara, L.A., et al. (2006).
Effects of different dietary protein intakes on body composition endocrine
changes in strength/power athletes. J Int Sco Sports Nutr. 3:12-18.
Articolo tratto da OLYMPIAN'S NEWS n° 93, pagg 30-32. Pubblicato in Italia da Sandro Ciccarelli Editore. Tutti i diritti riservati. Clicca qui per abbonarti!
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