2 aprile 2014

Tè verde e riduzione del grasso corporeo

di Jerry Brainum

La combinazione di efedrina e caffeina era uno degli integratori più efficaci per la riduzione del grasso corporeo. Alcuni anni fa, però, la Food and Drug Administration ha ritirato l’efedrina dal mercato, a causa di analisi che riportavano effetti negativi che la sostanza poteva avere sulla salute. Da allora, i produttori dei vari integratori “brucia grassi” hanno fatto a gara per trovare dei sostituti adeguati all’efedrina, anche se la ricerca che dimostra l’efficacia della maggior parte di essi è quasi inesistente. Il tè verde, però, è speciale.


Studi in provetta mostrano infatti che il tè interferisce con la formazione di nuove cellule lipidiche, che emergono quando la quantità di grasso del corpo supera una massa critica. Le cellule lipidiche preesistenti sono sottoposte a iperplasia, cioè si dividono formando nuove cellule lipidiche, ed è per questo che perdere grasso corporeo è così difficile. 

Il tè verde inoltre possiede numerose proprietà termogeniche: aumenta il rilascio di CCK, un ormone dell’intestino che riduce l’appetito. Inoltre, accresce il potere dell’ormone termogenico noradrenalina, principalmente attaccando il COMT (il più importante enzima che blocca il rilascio dei grassi dalle cellule lipidiche svolto dalla noradrenalina) e lavorando sinergicamente con la caffeina per stimolare la perdita di grasso corporeo.

Il tè verde, però, non svolge solo un’attività termogenica. Infatti, esso influenza la digestione dei grassi, inibendo sia la lipasi gastrica che quella pancreatica che sono i principali enzimi atti alla digestione dei grassi; questo provoca una riduzione del 37% della disgregazione dei trigliceridi a catena lunga (cioè i grassi alimentari). Prima che la lipasi possa agire sui grassi assunti con l’alimentazione, essi devono essere emulsionati, cioè degradati in particelle più piccole. Il tè verde interferisce con questa attività, riducendo ulteriormente l’assorbimento dei grassi. Inoltre, attacca uno dei principali enzimi che partecipano alla sintesi dei grassi, giustamente chiamato sintasi degli acidi grassi.

Infine, il tè verde può persino favorire la rigenerazione e la protezione delle cellule beta del pancreas (in cui si sintetizza l’insulina); in questo modo, protegge indirettamente contro il diabete e la degenerazione pancreatica (14). Studi condotti su topi mostrano che il tè verde inibisce gli enzimi intestinali che disgregano lo zucchero e l’amido, limitando, così, l’assorbimento del glucosio e il rilascio dell’insulina. Un esame clinico svolto su 49 uomini e 11 donne ha scoperto che l’assunzione di un estratto di tè equivalente a 4 tazze di tè verde al giorno riduceva l’emoglobina glicosilata, un indice del controllo a lungo termine del glucosio ematico(15).

Alcune delle proprietà del tè verde sono piuttosto complesse. Come ci si aspetta, un’assunzione elevata dello zucchero fruttosio è collegata alla resistenza all’insulina e, come abbiamo visto, il tè verde ostacola tale resistenza e l’assorbimento del glucosio. Bene, ecco la parte difficile: al contrario, il tè verde eleva la soglia di attivazione di vari geni che stimolano l’assorbimento del glucosio e aumenta la segnalazione dell’insulina nelle cellule, bloccando (sì, proprio così) gli effetti negativi del fruttosio (16). Ora state pensando che ci deve essere un errore da qualche parte: come è possibile che la stimolazione del rilascio insulinico sia positiva, se è collegato alla sintesi del grasso corporeo?

La spiegazione è riconducibile al ruolo estremamente efficiente svolto dal tè verde. Il fatto che esso potenzi l’insulina sembra una cosa negativa, fino a che si comprende che elevare la soglia di attivazione dei geni significa migliorare l’efficacia dell’insulina, che è molto diverso dall’accrescere semplicemente il volume dell’insulina immessa nel sangue. In altre parole, si secerne meno insulina, ma questa lavora di più perché è presente il tè verde, che provoca una riduzione del grasso corporeo presente.

Potete capire meglio come funziona il sistema grazie a uno studio in cui gli scienziati hanno fatto seguire a dei topi una dieta ricca di fruttosio, oppure la stessa dieta con l’aggiunta di tè verde. I topi che avevano ricevuto il tè verde hanno mostrato una riduzione della resistenza all’insulina, che è collegata a un aumento (cioè a un’efficienza maggiore) dell’attività del GLUT-4, un trasportatore cellulare del glucosio (17). 

Altri studi hanno dimostrato anche che bere tè verde riduce l’eccesso di glucosio ematico, indice del prossimo sviluppo del diabete (18). Se volete usufruire dell’effetto benefico del tè verde sull’insulina, evitate di berlo con latte o panna perché la ricerca ha dimostrato che 50 g di latte riducono del 90% il potenziamento dell’insulina da parte del tè verde stesso (19).

Uno studio ha esaminato gli effetti del tè verde e della caffeina sul dispendio energetico e sull’ossidazione dei grassi (20). I soggetti erano 10 uomini giovani e sani con in media 25 anni, alcuni magri e altri moderatamente sovrappeso. Per sei settimane, i soggetti hanno assunto due capsule di: 

1) estratto di tè verde, più 50 mg di caffeina, 
2) 50 mg di caffeina, o 
3) un placebo.

In quelli che avevano assunto il tè verde il dispendio energetico era molto superiore a quello degli altri due gruppi e questi soggetti tendevano a utilizzare più calorie derivanti dai grassi di quelli che avevano ricevuto il placebo. Tutto questo ha dimostrato che gli effetti termogenici del tè verde non dipendono totalmente dal contenuto di caffeina.

Un altro studio ha esaminato gli effetti del tè oolong (21). 12 uomini hanno bevuto:

1) Acqua;
2) Tè molto forte;
3) Tè mediamente forte;
4) Acqua contenente 270 mg di caffeina.

Quando i soggetti hanno bevuto il tè molto forte invece dell’acqua, l’ossidazione dei grassi è aumentata del 12%.

Un altro studio ha scoperto che, quando i soggetti assumevano una quantità di tè sufficiente a fornire 600 mg di catechine del tè, il grasso intestinale viscerale, o profondo si è ridotto (22). Questa è una notizia meravigliosa per la salute, perché il grasso viscerale è quello più attivo e più pericoloso  del corpo ed è collegato alle malattie cardiovascolari e al diabete. Sembra che gli effetti antiangiogenici del tè verde riducano e prevengano un accumulo eccessivo di grasso (23). 

Uno studio recente condotto su uomini e donne giapponesi con depositi rilevanti di grasso viscerale ha scoperto infine che, bevendo tè contenente 583 mg di catechine del tè per 12 settimane, la pressione del sangue, le LDL e il grasso corporeo si sono ridotti significativamente (24).

BIBLIOGRAFIA SELEZIONATA
14) Chakravarthy, B.K., et al. (1982). Functional beta cell regeneration in the islets of the pancreas in alloxaninduced diabetic rats by EGCG. Life Sci. 31:2693-2697.
15) Fukino, Y., et al. (2007). Randomized controlled trial of an effect of green tea extract powder supplementation on glucose abnormalities. Eur J Clin Nutr. 1-6. In press.
16) Cao, H., et al. (2007). Green tea polyphenol extract regulates the expression of genes involved in glucose uptake and insulin signaling in rats fed a high fructose diet. L Agric Food Chem. 55(15):6372-8.
17) Wu, L.Y., et al. (2004). Green tea supplementation ameliorates insulin resistance and increases glucose transporter- 4 content in a fructose-fed rat model. Eur J Nutr. 43.
18) Gomez, A., et al. (1994). Antihyperglycemic effect of black tea (Camellia sinensis) in rat. J Ethnopharmacol. 45:223-226.
19) Moon, H.S., et al. (2007). Proposed mechanisms of epigallocatechin- 3-gallate for anti-obesity. Chem-Biol Interactions. 167:85-98.
20) Dullo, A.G., et al. (1999). Efficacy of green tea extract rich in catechin polyphenols and caffeine in increasing 24-hour energy expenditure and fat oxidation in humans. Am J Clin Nutr. 70:1040-50.
21) Rumpler, W., et al. (2001). Oolong tea increases metabolic rate and fat oxidation in men. J Nutr. 131:2848-2852.
22) Nagao, T., et al. (2001). Tea catechins suppress accumulation of body fat in humans. J Oleo Sci. 50:717-28.
23) Diepvens, K., et al. (2007). Obesity and thermogenesis related to the consumption of caffeine, ephedrine, capsaicin, and green tea. Am J Physiol Regul Integ Comp Physiol. 292:R77-R85.
24) Nagao, T., et al. (2007). A green tea extract high in catechins reduces bodyfat and cardiovascular risk in humans. Obesity. 15:1473-83.


Articolo tratto da IRONMAN allegato ad OLYMPIAN'S NEWS n° 91, pag 64-66 Pubblicato in Italia da Sandro Ciccarelli Editore. Tutti i diritti riservati. Clicca qui per abbonarti!
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