10 giugno 2015

L’HMB: funziona o no?

di Jerry Brainum

Il beta-idrossi-beta-metilbutirrato, o HMB, è un metabolita dell’aminoacido ramificato leucina che, come è stato dimostrato da numerosi studi, è sicuramente l’aminoacido che stimola maggiormente la sintesi proteica muscolare. Molti anni fa, gli scienziati della University of Iowa hanno studiato i meccanismi metabolici della leucina, deducendo che, in realtà, il ruolo ad essa attribuito era dovuto al suo metabolita HMB, e molti studi su animali hanno mostrato che l’HMB ha effetti notevoli sulla produzione proteica.

I primi studi su esseri umani, condotti principalmente su soggetti non allenati, hanno mostrato che l’HMB sembrava funzionare anche sugli uomini che praticavano allenamento con opposizione di resistenza. La sostanza è stata messa in commercio alla fine degli anni ’90, ma i risultati sono stati scarsi e, da allora, la maggior parte della comunità del bodybuilding ha considerato l’HMB un integratore costoso, ma inutile. Tuttavia, stranamente molti scienziati dell’alimentazione continuano a esaltarne le virtù.

Infatti, i meccanismi suddetti indicherebbero che l’HMB è un integratore anabolico efficace. Una teoria sostiene che l’HMB blocca l’attività cellulare coinvolta nella disgregazione proteica, mentre un’altra afferma che la sostanza si converte in colesterolo che, pur essendo noto soprattutto per il suo ruolo nelle malattie cardiovascolari, è necessario per la stabilità delle membrane cellulari. Inoltre, studi recenti suggeriscono che il colesterolo potrebbe avere effetti anabolici nei muscoli, il che non è sorprendente se si pensa che è il precursore di tutti gli ormoni steroidei, compreso il testosterone.


Una delle prime teorie sosteneva che l’HMB stabilizza così tanto le membrane cellulari da impedire una disgregazione eccessiva delle proteine muscolari, mentre un’altra sostiene che potrebbe persino favorire la perdita di grasso corporeo aumentando l’ossidazione dei grassi nelle cellule muscolari, benché non si sappia esattamente come.

In uno studio sull’HMB, in doppio cieco e con suddivisione casuale dei soggetti e del gruppo di controllo, 22 uomini con in media 24 anni hanno assunto 3 g al giorno di HMB o un placebo per 9 settimane. In media i soggetti avevano oltre 3 anni di allenamento alle spalle e andavano in palestra almeno 3 volte a settimana. I test per la forza comprendevano leg extension, distensioni su panca e curl alla panca Scott con il massimale per una ripetizione. Fra gli altri test c’era anche quello sulla composizione corporea.

Dopo 9 settimane, chi aveva assunto l’HMB ha mostrato un aumento generale della forza dell’1,6%. Isolando i guadagni relativi alla parte superiore e inferiore del corpo, però, è emerso che la forza massima delle gambe era aumentata addirittura del 9,1%, mentre nella parte superiore del corpo la forza era rimasta praticamente invariata. Anche la perdita di grasso corporeo di questi soggetti è stata poco significativa. Quindi, gli autori suggeriscono che l’HMB potrebbe essere più utile per i principianti che sono soggetti a danni muscolari maggiori, rispetto agli atleti più esperti.

Bibliografia
Rowlands, D.S., et al. (2009). Effects of nine weeks of B-hydroxy-B-Methylbutyrate supplementation on strength and body composition in resistance-trained men. J Str Cond Res. 23:827-835.


Articolo tratto da IRONMAN allegato ad OLYMPIAN'S NEWS n° 106, pag. 22. Pubblicato in Italia da Sandro Ciccarelli Editore. Tutti i diritti riservati. Clicca qui per abbonarti!


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