5 novembre 2013

Tutto sulla creatina (parte 4): controversie sulla creatina

di Jerry Brainum

Molti allenatori sono finiti sui giornali perché hanno affermato che è prematuro somministrare creatina agli atleti, dato che i suoi effetti a lungo termine sulla salute non sono chiari, ed hanno citato resoconti che parlano degli effetti collaterali, che comprendono crampi muscolari, disidratazione, disturbi renali e persino il cancro. La maggior parte degli effetti collaterali collegati alla creatina, però, non è ancora emersa negli studi controllati che valutano la sicurezza della sostanza.

D’altra parte, la ritenzione idrica è un effetto collaterale comune nella fase di carico con alte dosi di creatina, e normalmente è temporanea, anche se, in molte persone, può fare aumentare il peso di 2-6 kg. Questo potrebbe essere la causa di alcuni dei suddetti effetti collaterali, ma una soluzione è evitare la fase di carico della creatina che, in ogni caso, dopo due giorni perde la sua efficacia.

A parte gli effetti collaterali minori associati alla creatina (spesso collegati ad altri fattori, quali la disidratazione), nella letteratura medica sono apparsi effetti collaterali più gravi, che comprendono attacchi apoplettici e fibrillazione atriale, un disturbo del ritmo cardiaco. Spesso, però, questi casi riguardano una sola persona e possono, quindi, rappresentare una reazione idiosincratica, se si considera la quantità di persone che assume integratori di creatina senza problemi.

Per sicurezza, comunque, è consigliabile essere sempre MOLTO idratati quando si assumono integratori di creatina; questo significa assicurarsi di bere fluidi a sufficienza durante il giorno, soprattutto quando ci si allena. Questo dovrebbe prevenire i crampi muscolari, gli strappi e la disidratazione. Essere molto idratati significa bere almeno 1 litro di acqua ogni 10 kg di massa magra al giorno.

Nel 2001, l’equivalente francese della Food and Drug Administration ha pubblicato un rapporto che indicava che la creatina è un carcinogeno, cioè una sostanza che potrebbe provocare il cancro. L’affermazione si basava su due sostanze create a seguito del riscaldamento della creatina, entrambi noti carcinogeni.

Uno di essi era attivato dalla presenza nello stomaco dei nitrati (utilizzati come conservanti in alcuni tipi di carne), che possono formare mutageni se combinati con i sottoprodotti della creatina. La reazione, però, è completamente bloccata dalla presenza delle vitamine C ed E. In ogni caso, pochi atleti assumono nitrati sufficienti a provocare questo problema, e anche la quantità prodotta naturalmente nel corpo è troppo limitata per avere effetti significativi (7). L’altra sostanza ritenuta pericolosa, invece, non è prodotta in quantità tali da provocare problemi alla salute e, inoltre, gli studi che hanno scoperto il problema erano stati condotti in vitro (cioè, in provetta), quindi l’effetto è solo teorico, e si presenta soltanto in condizioni di alta temperatura nella carne cotta (ecco perchè non è mai una buona idea mangiare carne troppo cotta). Se, quindi, non riscaldate gli integratori di creatina ad alte temperature, avete poco da temere.

Sappiamo, inoltre, che un analogo sintetico della creatina chiamato ciclo-creatina riduce i tumori, distribuendo la creatina nelle cellule tumorali. I tumori sintetizzano la creatina come fonte di energia per crescere, anche se si sa che la creatina stessa li riduce. Un effetto collaterale significativo della ciclo-creatina è l’indebolimento muscolare e alcuni problemi mentali, poiché la sostanza non fornisce l’effettiva attività energetica della creatina.

Bibliografia
7) Derave, W., et al. (2007). Oral creatine supplementation in humans does not elevate urinary excretion of the carcinogen Nnitrosarcosine. Nutrition. In press.


Articolo tratto da IRONMAN integrato su Olympian’s News n° 84, pag. 37-45. Pubblicato da Sandro Ciccarelli editore. Tutti i diritti sono riservati.  Clicca qui per abbonarti!

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