30 gennaio 2012

HMB per l'aumento della massa muscolare

del Dott. Mauro Di Pasquale

Uno dei più recenti integratori anabolici/anticatabolici in vendita oggi è il ß-idrossi-ß-metilbutirrato (HMB), un catabolita della leucina.
Il β-idrossi-β-metilbutirrato (HMB) è stato oggetto di approfondita ricerca in questi ultimi 10 anni, con risultati estremamente positivi: si è scoperto infatti che l’HMB influenza la sintesi delle proteine e la massa muscolare magra.

Particolarmente interessante al riguardo è uno studio che è stato accettato per la pubblicazione, i cui ricercatori hanno dimostrato come l’integrazione di 1,5 o 3 g di HMB al giorno possa prevenire il danno muscolare e la proteolisi causati dall’esercizio fisico e permettere quindi dei maggiori guadagni in termini di funzione muscolare, associati all’allenamento con i pesi, negli esseri umani.

In questo studio si procedette a studiare in due esperimenti diversi gli effetti di una integrazione a base di HMB. Nello Studio 1, 41 soggetti non allenati (nessuna partecipazioni per almeno 3 mesi a programmi di allenamenti con i pesi) furono assegnati a caso a 3 livelli di integrazione con HMB (0, 1,5 o 3 g di HMB al giorno) e a 2 livelli di proteine e, inoltre, dovettero fare sollevamento pesi per 1 ora e mezzo 3 giorni alla settimana per 3 settimane. Nello Studio 2, i soggetti prendevano 0 o 3 g di HMB giornalieri e facevano sollevamento pesi da 2 a 3 ore, 6 giorni alla settimana per 7 settimane.


Nello Studio 1, l’HMB fece diminuire in maniera significativa l’innalzamento, indotto dall’esercizio fisico, della proteolisi nei muscoli durante le prime due settimane di allenamento, come riscontrato dalla misurazione della 3-metilistidina nelle urine. Anche la creatin fosfochinasi (CK) plasmatica diminuì a seguito dell’integrazione di HMB. Il sollevamento pesi risultò migliorato nei soggetti che prendevano l’HMB, che, settimanalmente, per l’intera durata dello studio, vennero confrontati con quelli che non prendevano integratori. Dopo la prima settimana di adattamento, si diede inizio al protocollo di tre settimane di integrazione ed esercizio fisico. Dopo solo una settimana di allenamento/integrazione, la disgregazione delle proteine muscolari era diminuita del 44% nel gruppo che prendeva 3 g di HMB (in confronto alla sostanza placebo). La disgregazione delle proteine dei muscoli continuò a rimanere a livelli più bassi nel gruppo a HMB per l’intera durata dello studio (3 settimane).

Un secondo indicatore di danni muscolari e disgregazione muscolare è un enzima specifico dei muscoli, chiamato creatin fosfochinasi (CPK). Questo enzima diminuiva nettamente quando venivano presi integratori di HMB. Gli indicatori biochimici del danno muscolare furono accompagnati anche da aumenti dimostrabili di forza e massa muscolare. I guadagni di massa corporea magra, a 0, 1,5 e 3 g di HMB per singolo giorno di studio furono, rispettivamente, di 0,4, 0,8 e 1,2 kg in tre settimane. Gli aumenti di forza, a 0, 1,5 e 3 g di HMB per ogni singolo giorno di studio, furono, rispettivamente, del 10, 23 e 29%.


Nello Studio 2, in cui l’intensità di esercizio era molto maggiore, la massa senza grassi era aumentata in maniera significativa nei soggetti che prendevano l’HMB rispetto a quelli appartenenti al gruppo che non assumeva integratori, a 2, 4, 5 e 6 settimane di ricerca. Questa seconda parte dello studio può addirittura essere più importante della prima proprio perché la proteolisi sarebbe dovuta essere più alta, con il pericolo di superallenamento e, di conseguenza, gli effetti anticatabolici del β-idrossi-β-metilbutirrato (HMB) sarebbero dovuti essere più evidenti.

Nissen ed altri effettuarono quindi un’altra ricerca, per verificare se l’HMB avesse degli effetti simili in soggetti allenati. In questo studio a doppio cieco, della durata di 4 settimane, vennero dati 3 g di HMB al giorno in capsule, in 3 dosi divise, a soggetti allenati e non, mentre essi partecipavano ad un intenso programma di allenamento con i pesi. L’integrazione a base di HMB risultò ugualmente efficace, sia per il gruppo che si era antecedentemente allenato che per quello formato da soggetti non allenati in precedenza e, di conseguenza, i risultati della somministrazione furono riuniti insieme.


In generale, l’HMB determinò un aumento in termini di massa corporea magra del 3,1%, pari a 2,014 kg ca. (4.44 libbre) mentre la diminuzione di grasso corporeo era del 7,3%, equivalente a 0,984 kg ca. (2,17 libbre). In ambedue i gruppi, i risultati ottenuti erano significativamente migliori di quelli dei gruppi di controllo. I soggetti che prendevano HMB mostrarono anche una maggiore forza nell’esercizio di distensione su panca piana. L’aumento era di ben 10 kg ca. (22 libbre), un miglioramento assoluto rispetto a quello dei controlli; risultati simili furono riscontrati anche in altri tipi di esercizi.

All’incontro annuale della FASEB (Federazione delle società americane di biologia sperimentale – Federation of American Societies for Experimental Biology), sono stati presentati sei estratti sull’HMB. Tre di questi studi esaminavano gli effetti dell’integrazione di β-idrossi- β-metilbutirrato sulla composizione corporea femminile, negli anziani e nei cavalli. In tutti gli studi, l’integrazione di HMB ha portato ad aumenti di massa corporea magra, alla diminuzione del grasso corporeo e a una maggiore forza e resistenza.

Degli studi ulteriori, che riescano a combinare la creatina monoidrata e l’HMB con qualche altro composto, come la glutammina o altri, e che prevedano una integrazione più duratura nel tempo, potrebbero davvero mostrare dei cambiamenti, di massa corporea magra, grasso corporeo, forza e capacità di durata, rilevanti sotto il profilo statistico.


Articolo tratto da “Amminoacidi e proteine per l’atleta” del Dott. Mauro di Pasquale –  
Pubblicato da Sandro Ciccarelli Editore – All rights Reserved

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